Con l’autunno iniziamo a vivere giornate più corte, più buie che ci preparano al freddo invernale. Come vestire i bambini?

L’autunno, si sa, si caratterizza per un’elevata instabilità climatica quindi ogni mattina scegliere l’abbigliamento per i propri bambini mette a dura prova il self control delle mamme.

Sebbene si pensi che il freddo non vada bene e che i bambini devono essere riparati, si sbaglia. In realtà è molto più facile che virus e batteri si diffondano negli ambienti chiusi, quindi perché privare i bambini di passeggiate e giochi fuori casa? Inoltre trascorrere del tempo outdoor consentirà di aumentare le difese immunitarie. Stare, quindi, sotto una campana di vetro non giova a nessuno… solo ai batteri e ai virus!

COME PROTEGGERE I BAMBINI DAL FREDDO?

Per uscire, meglio scegliere le ore più calde della giornata, preferendo quelle centrali in cui le temperature sono un po’ più alte;

Controllare sempre che mani, piedi e testa (considerate che attraverso la sola testa si ha dispersione di buona parte del calore corporeo) siano ben coperti e mai freddi;

Partire da una buona alimentazione, in quanto una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura, fornisce un adeguato apporto nutritivo e di liquidi, aiutando il sistema immunitario;

Fare indossare ai bimbi abiti caldi, morbidi e confortevoli, vestendoli a strati (la famosa “cipolla”), proteggendoli con sciarpe, guanti e cappellini. Se i bambini sudano correndo all’aria aperta, svestiteli un poco e quando vi avviate verso casa ricopriteli, perché il sudore può far ammalare.

COME VESTIRE I BAMBINI QUANDO FA FREDDO?

I giochi all’aria aperta fanno bene al bambino sia dal punto di vista fisico che psicologico e quindi anche in autunno e in inverno è bene non privarli di questo piacere però è necessario vestirli adeguatamente.

Un adeguato abbigliamento deve coprire i bambini e permettere anche un facile movimento. In questo modo potranno stare all’aria aperta senza correre troppo rischi. La scelta dell’abbigliamento varia molto in relazione al tipo di attività cioè se il bambino deve semplicemente giocare fuori o al contrario se pratica sport all’aperto (come calcio o calcetto)

L’attività fisica mette in moto tutti i muscoli e questo tende ad aumentare la produzione di calore nel nostro organismo perciò anche durante lo sport sarebbe opportuno vestire i bambini a strati in modo che man mano che la percezione del calore aumenta possono “liberarsi” di qualcosa di troppo.

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Hai deciso di iscrivere tuo figlio in una ludoteca?

La ludoteca è una struttura adatta per bambini in età infantile che, grazie ad attività ricreative e didattiche, accompagna i bimbi verso il gioco e la crescita personale.

Scegliere la ludoteca giusta è un passo importante per i propri figli. Del resto strutture di questo tipo sono sempre più numerose e rappresentano una buona opportunità di socializzazione per i bambini, sia per quanto riguarda i coetanei sia altre figure adulte che non appartengono al contesto familiare

La socializzazione con altri bambini della stessa età (più o meno), del resto, è uno stimolo importante per lo sviluppo del bambino, ancor più nel caso dei figli unici o dei piccoli che non frequentano l’asilo nido o la scuola dell’infanzia e non hanno così altre occasioni di frequentazione quotidiana con i coetanei.

Scegliere la ludoteca: alcuni consigli

Se esistono diverse ludoteche nella propria zona, scegliere quella più adatta per le proprie necessità può non essere semplice.

Per scegliere la ludoteca, la prima cosa da fare è quella di conoscere in anticipo la struttura e il personale, in modo da valutare le educatrici, gli istruttori e l’ambiente, e fornire informazioni sul piccolo, sul suo carattere e sulle sue abitudini, così da aiutare il personale a entrare in contatto con lui.

Non bisogna sottovalutare poi il materiale presente all’interno delle aree giochi. Tutto ciò aiuta a capire quali attività organizzano ed entrare meglio nella filosofia del centro, che predilige o no il gioco educativo come insegnamento didattico.

Una ludoteca valida, inoltre, deve avere ambienti esterni e interni, locali sufficientemente ampi in relazione al numero di presenti e poco rumorosi, così che la comunicazione venga facilitata. L’arredo deve favorire l’autonomia dei bambini, prevedere materiali ricchi di stimoli e giochi poco strutturati, per stimolare la creatività e le esperienze sensoriali.

Questi sono i principali punti da considerare per poter avere la certezza di lasciare i propri figli in totale sicurezza.

Perché scegliere Victoria Village?

Victoria Village mette al primo posto il ruolo del bambino nella società; la progettazione dello spazio consente di spostarsi da un’ambientazione all’altra favorendo gli interessi personali del bambino, in un continuo contraltare fra attività libere e strutturate, di carattere sia fisico-sportivo che creativo-espressivo.

All’interno del Villaggio vengono proposte ai bambini numerose attività: dai giochi motori e di movimento, ai giochi di manipolazione e creazione (es. disegni, travasi, costruzioni), ai giochi di tipo cognitivo (es. giochi da tavolo, giochi  Montessori), ed infine laboratori creativi con l’utilizzo di materiale di riciclo, cucina, laboratori di moda, sartoria, pittura, scultura, ceramica, musica, TV e giornalismo, attività sportive di squadra (motricità, ballo, baby dance ecc.), sfruttando sempre la dimensione di gruppo e dello stare assieme agli altri.

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Il primo giorno di scuola è una tappa fondamentale nel percorso di crescita di ogni bambino. Come affrontarlo?

Tornare a scuola dopo tanti mesi non è facile per i bambini e i ragazzi, specie dopo l’anno scolastico così particolare dovuto alla pandemia.

Per affrontare il ritorno a scuola, occorre gradualità, perché anche i bimbi soffrono della «sindrome da rientro dalle vacanze».

Per farlo senza stress però bisogna prendersi il giusto tempo di adattamento. Quindi iniziare già in vacanza ad andare a letto prima e svegliarsi prima.

Inoltre, le settimane che precedono l’inizio della scuola dovrebbero essere utili anche per far riflettere su come organizzare meglio e rendere meno stressante l’anno scolastico che sta per cominciare.

Cinque punti per affrontare il ritorno a scuola.

1.Organizzare in anticipo il materiale scolastico

È opportuno preparare insieme quel che occorrerà per il primo giorno di scuola:

il grembiule,

lo zaino,

il diario,

i quaderni,

l’astuccio,

i libri, che bisognerebbe aver già procurato in libreria in modo da avere il tempo di rilegarli, sfogliarli insieme, apporre le etichette, magari facendo scrivere a lui stesso il suo nome.

In tal modo il bambino comincerà a prendere confidenza con il materiale didattico e a percepirlo come familiare.

2.Non fare tardi il primo giorno di scuola

Non è il caso di fare le cose di corsa proprio il primo giorno di scuola: occorre svegliarsi in orario, fare una bella colazione insieme con calma, per poi avere il tempo di lavarsi e vestirsi perché la fretta contribuisce sempre ad aumentare l’ansia.

3.Accompagnare i bambini in aula

Il primo giorno di scuola il bambino va accompagnato sin dentro l’aula, in modo da salutare insieme l’insegnante e conoscere l’ambiente; se non è possibile almeno fino davanti l’ingresso per rassicurarlo.

4.Rassicurare il bambino

Anche se i primi ad essere in ansia sono proprio i genitori, è importante rassicurare i bambini. I figli si rispecchiano nei genitori: se li vedono tranquilli, sono tranquilli; se percepiscono un atteggiamento di insicurezza o di timore, lo assorbiranno in pieno. Il bambino avverte le ansie in famiglia e quindi, a sua volta, può sentirsi insicuro.

5.Farlo sentire ‘grande’

É importante sottolineare quanto sia importante il passaggio da un anno scolastico all’altro, spiegando al bambino che si tratta di un momento di crescita gratificante e che è in queste circostanze che ci si comincia a sentire davvero grandi.

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Nella fantasia di un bambino è possibile che ci sia un mostro sotto il letto e che le streghe abbiano poteri magici…

I bambini vivono leggeri, fiduciosi e spensierati grazie a una grandissima dose di FANTASIA.

La fantasia ha un ruolo fondamentale nella crescita di ogni individuo ed è grazie a lei che da adulti si avrà la speranza di un futuro migliore.

Coltivare l’immaginazione da piccoli ci permette di credere di poter arrivare al nostro obiettivo, di superare limiti che ci sembrano troppo grandi e di credere fino in fondo in noi stessi e negli altri.

Ovviamente la fantasia non basta e con la crescita si deve capire che va affiancata da un grande impegno e dedizione, ma almeno riuscire a fantasticare su un qualcosa è il primo passo per riuscire a realizzarlo.

Un bambino deve essere libero di fantasticare su qualunque cosa, di vedere gli alberi rosa e il cielo verde, se così gli va. Stesso discorso vale per i sogni sul suo futuro: capita che i bimbi si immaginino astronauti, cantanti famosi, scienziati e via dicendo, nulla è impossibile, tantomeno gli obiettivi ambiziosi, purché l’ottimismo venga, ad un certo punto della vita, associato all’impegno.

Perché è importante incrementare la fantasia per una crescita più sana e felice?

1.La fantasia svolge una funzione equilibratrice nel mondo psichico del bambino.

2.La realtà, troppo spesso, è fatta di frustrazione, difficoltà e i limiti. Attraverso la fantasia, la realtà diviene maggiormente flessibile e più accettabile e più vicina ai propri desideri ed alle proprie aspettative e vengono neutralizzati conflitti e frustrazioni. Egli può creare e trasformare ogni cosa a suo piacere, secondo i propri desideri, le proprie aspettative ed esigenze.

3.La fantasia permette di sognare situazioni più felici e rassicuranti; nel mondo della fantasia, infatti, l’inverosimile e l’incredibile diventano possibili e realizzabili. Tale meccanismo permette al bambino di affrontare ogni difficoltà, rendendola più controllabile.

4.La fantasia stimola il bambino alla ricerca di soluzioni che da un piano fantastico, man mano passano ad un piano più concreto.

Come stimolare la fantasia?

1.Attraverso il gioco.

Sono tanti i giochi che alimentano l’immaginazione e stimolano la fantasia: le costruzioni, i giochi fatti in casa realizzando oggetti con materiali di riciclo, il disegno e tutto ciò che è di manuale come la manipolazione della plastilina.

2.I libri

Le fiabe notturne, i libri da colorare e da sfogliare, sono ideali per stimolare la fantasia; magari proponendo ai bambini di inventare o immaginare un finale.

3.I lavoretti

Che sia cucinare dei biscotti o creare qualcosa, qualsiasi lavoretto istruttivo, purché non comporti regole didattiche, stimola l’immaginazione.

Scopri il Nuovo Village e tutti i giochi per stimolare la fantasia del tuo bambino!

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“Facciamo finta che…”: il gioco del “far finta”, che ha un ruolo importante nello sviluppo del bambino.

Il gioco simbolico è una modalità di gioco autonomo in cui i bambini agiscono “come se” fossero nei panni di un altro (il dottore o la dottoressa, una mamma o un papà, il maestro o la maestra) oppure nei propri stessi panni, impegnati a fare qualcosa di particolare (mettere in scena un viaggio al mare, ma anche un litigio al quale hanno partecipato o il modo in cui pranzano di solito all’asilo).

Per giocare a “far finta” di solito i bambini utilizzano oggetti, azioni, identità e situazioni come simboli, in modo da rappresentare qualcosa che non è presente ma che si può immaginare.

Il gioco simbolico è un’attività importante, raffinata e impegnativa, che si sviluppa e progredisce durante l’infanzia insieme a diverse abilità e competenze del bambino.

Quando si inizia a giocare con il gioco simbolico?

I bambini cominciano a “far finta” intorno ai 18-24 mesi e sicuramente praticano molto spesso il gioco simbolico nella fascia compresa tra i due e i cinque anni. In realtà si gioca per tutta l’infanzia, anche fino ai 10 anni. La lunga durata di questo tipo di esperienze è senza dubbio un segnale della rilevanza che ha il gioco di finzione per lo sviluppo del bambino e il suo apprendimento.

A cosa serve il gioco simbolico?

Una delle funzioni principali del gioco simbolico è proprio quello di addentrarsi nella complessità della vita quotidiana, fatta di persone, cose e situazioni; è una splendida occasione per esplorare in una cornice protetta il mondo delle emozioni.

Mettendo in scena situazioni che hanno vissuto, i bambini possono ripercorrere emozioni che hanno provato in particolari situazioni, come la rabbia durante una lita o la gelosia per il fratellino appena nato, oppure la gioia per un regalo.

Spesso infatti le emozioni esplorate con queste finzioni sono molto forti, ma il fatto di arrivare a “toccarle con mano” in una cornice che è quella del gioco, che può essere spezzata in ogni momento, aiuta a non farsi coinvolgere troppo.

Quali sono i vantaggi del gioco simbolico?

Il gioco simbolico è importantissimo per varie ragioni:

-stimola la creatività del bambino e lo sviluppo cognitivo;

-ha una funzione consolatoria, per gestire l’ansia e controllarla;

-ha una funzione di imitazione, per imparare a superare autonomamente le difficoltà della vita pratica;

-è uno strumento cognitivo, per imparare a comunicare le proprie sensazioni e paure;

-aiuta il bambino ad accettare le regole della società civile;

-rappresenta un grande aiuto per bambini con difficoltà di linguaggio, comportamento o forme di autismo;

-è uno strumento utile per superare i traumi del bambino.

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La merenda non è soltanto uno spuntino ‘‘spezza-fame’’ ma un pasto molto importante nell’alimentazione dei bambini, un apporto di energia fondamentale per il benessere dei nostri figli.

La merenda è un pasto a tutti gli effetti, deve essere sana, leggera e nutriente proprio come stabilito nelle linee guida proposte dal Ministero della Salute. La merenda dei bambini serve a scandire meglio il ritmo fame/sazietà. Mangiare qualcosa durante il break di metà mattino o metà pomeriggio è necessario per evitare di arrivare troppo affamati a cena ed esagerare quindi con il cibo.

Perché la merenda è importante?

La merenda è importante perché rappresenta un rifornimento di energia, per questo motivo si fa a circa 3 ore dal pasto principale. Infatti saltare un pasto, che sia la colazione, la merenda, il pranzo o la cena, fa sì che il corpo vada in ipoglicemia, cioè una diminuzione degli zuccheri nel sangue, questo porta debolezza, malumore e nervosismo nel bambino.

Si tratta di una sorta di ricarica energetica per il bambino, e come tale non può essere uguale per ogni età, sicuramente un bambino di 6 mesi dovrà fare uno spuntino diverso da un bambino di 5 anni.

Quale merenda fare?

Scegliere gli alimenti giusti è importante per preparare una merenda gustosa e sana. Al primo posto naturalmente ci sono frutta e ortaggi che, con il loro apporto di vitamine e sali minerali, sono un vero toccasana per l’organismo e aiutano la corretta assimilazione dei nutrienti. Una macedonia, un frutto fresco o un pinzimonio rappresentano spuntini ideali. Sì anche alla frutta secca e alla frutta disidratata: la prima aiuta a combattere il senso di fame ed è una preziosa fonte di grassi mono e polinsaturi, fibre insolubili, minerali e proteine; la frutta disidratata invece, mantenendo inalterati i nutrienti per via del metodo naturale di essiccazione a cui è sottoposta, è ricca di fruttosio e glucosio e mantiene le sue proprietà nutritive inalterate: per questo è l’ideale dopo le ore di gioco intenso dei bambini o dopo un allenamento, come anche per lo spuntino di metà mattinata.

Inoltre, è bene alternare spuntini dolci e salati. Per i bambini, è importante imparare ad apprezzare gusti e consistenze diverse. Si possono preparare in casa dei biscotti soffici con frutta secca per lo spuntino della mattina e un piccolo sandwich con formaggio fresco e pomodoro per il pomeriggio, oppure una fetta di pane integrale con un pezzetto di cioccolata fondente al mattino e un piccolo frutto, a cui seguiranno una macedonia di frutta da mescolare ad uno yogurt nel pomeriggio, o ancora dei bastoncini di carota e finocchio da accompagnare con della frutta secca per il mattino (ottime mandorle, noci ma anche nocciole e anacardi) e una fetta di torta alle carote preparata in casa per il pomeriggio.

La merenda deve essere vissuta dal bambino come una pausa di benessere, dallo studio e dallo sport. Una sana abitudine da promuovere, sempre, anche per il suo valore aggregativo e di condivisione, per esempio a scuola, utile per fortificare la relazione tra insegnanti-bambini e bambini tra di loro.

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I bambini vogliono camminare scalzi d’estate? Non c’è da preoccuparsi! Camminare a piedi nudi è un toccasana per i più piccoli e non solo quando si portano al mare e si lasciano liberi di andare sul bagnasciuga, ma anche in casa. I benefici della camminata scalza, d’estate ma anche d’inverno con le giuste precauzioni, sono ormai assodati. 

Il fatto che i bambini vogliano camminare in casa senza né calze né scarpe è uno dei modi per fare le loro prime scoperte attraverso i piedi.

In realtà, camminare scalzi, soprattutto in estate, fa bene ai bambini.

Camminare scalzi in estate e, compatibilmente con le temperature, anche nelle altre stagioni permette ai bambini di sentirsi liberi, leggeri e poter salire e scendere da letti e divani senza impedimenti. Che i bambini abbiano i piedi liberi non è una cattiva abitudine né un comportamento da modificare. Medici e specialisti sono i primi a consigliare i genitori di lasciare i bambini senza le scarpe. Alcune ricerche, infatti, hanno dimostrato che camminare a piedi nudi aiuta i piccoli a sviluppare il sistema nervoso per quel che riguarda il movimento. Inoltre, il piccolo può sperimentare e fare nuove esperienze attraverso la motricità ed il tatto.

È un vero toccasana, soprattutto nella fascia d’età 3-6 anni, ovvero quella fase in cui si configura la forma anatomica dei piedini. Il motivo è semplice: i bambini appoggiando direttamente i piedini a terra, quindi a contatto diretto con il suolo senza la “mediazione” delle scarpe, sviluppano più facilmente dei recettori, il cui funzionamento è indispensabile per la crescita. Del resto, si sa quanto sia importante la giusta posizione dei piedi per lo sviluppo complessivo del sistema posturale: sono la nostra base di appoggio, sin da quando muoviamo i primi passi.

Il caldo, poi, può essere un buon pretesto per permettere ai bambini di scoprire il mondo attraverso i piedini. Che sia sul terrazzo, sul pavimento di ceramica o di parquet, i piccoli si sentono liberi a piedi nudi, anche per saltare su letto o divano all’occorrenza.

Lasciare i bambini scalzi fa bene per diversi motivi, tre i più importanti:

-il piede è libero di stare a contatto con l’ambiente;

-il piede non deve sopportare per tutto il giorno i materiali delle scarpe;

-il piede scalzo sulla sabbia aiuta a potenziare i muscoli della gamba.

Insomma, almeno durante l’estate tenere i bambini senza scarpe può fare solo bene al bambino: quindi mamme, almeno durante le vacanze, lasciate respirare i piedini dei vostri bambini!

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L’estate per i bambini rappresenta un momento di libertà, costretti durante l’anno ad accettare ritmi spesso stressanti, regole restrittive, impegni gravosi. Ma quale meta scegliere per le vacanze? Mare o Montagna?

Dopo un inverno in città, l’arrivo della bella stagione porta con sé il desiderio di respirare aria fresca e passare del tempo in mezzo alla natura.

È tempo di vacanze estive e per i genitori, soprattutto per chi ha bambini molto piccoli, è anche il momento di prendere la fatidica decisione: mare o montagna?

Sia il mare e che la montagna sono luoghi di benessere che regalano importanti benefici offrendo diversi vantaggi.

La Montagna

L’aria di montagna fa bene in tutte le stagioni. Indipendentemente dall’altitudine, le località montane sono una meta consigliata per i bambini che hanno un temperamento particolarmente vivace. Il clima e le temperature più basse, infatti, aiutano i bambini più agitati a rilassarsi, distendersi e risposare meglio durante la notte. Inoltre, per i bambini che solitamente si trovano ad affrontare lunghi inverni accompagnati dal raffreddore, dal momento che in montagna la percentuale di umidità è piuttosto bassa, così come anche l’inquinamento, per i bimbi allergici o asmatici una vacanza in questi luoghi può essere una scelta molto salutare.

Regole e Consigli per le vacanze in montagna con bambini:

Non esagerare con l’altitudine soprattutto se i bambini sono molto piccoli: oltre i 2500 metri di quota la densità dell’ossigeno diminuisce in maniera tale che molte persone avvertono il cosidetto “mal di montagna” i cui sintomi sono mal di testa, nausea e vertigini; usare schermi solari protettivi e organizzarsi con abbigliamento apposito per passeggiate ad alta quota.

Il Mare

Il mare è la meta più indicata per portare in vacanza i più pigri. Sole e spiaggia sono perfetti per i bambini che sono abituati a trascorrere la maggior parte del loro tempo sul divano guardando la TV, e per quelli che tendono facilmente ad ingrassare. Gli ampi spazi come la spiaggia permettono infatti ai bambini di muoversi liberamente, giocare, socializzare, fare movimento divertendosi. Inoltre, l’aria del mare, ricca di iodio, aiuta a stimolare l’attività della tiroide, ghiandola che controlla la produzione degli ormoni che regolano il metabolismo. Inoltre, le temperature più alte, stimolano la sete e fanno diminuire la voglia di mangiare cibi pesanti e grassi, a favore di frutta fresca e verdura. Secondo studi scientifici i raggi solari, in particolare, fanno bene ai bambini perché aumentano la produzione di vitamina D (utile per lo sviluppo delle ossa), rafforzano il sistema immunitario e fanno bene all’umore.

Regole e Consigli per le vacanze al mare con bambini:

Per usufruire di tutti i benefici del mare c’è bisogno di un periodo di almeno due o tre settimane e bisogna rispettare delle semplici ma fondamentali regole: evitare le ore centrali della giornata, usare barriere solari come cappellini, creme e occhiali da sole, bere molta acqua e mangiare cibi leggeri e freschi come frutta e verdura di stagione.

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Il sole fa bene ai bambini, ma non senza le adeguate protezioni. La pelle dei più piccoli, infatti, è delicata e sensibile. E una corretta esposizione solare durante l’infanzia può salvaguardare la salute della loro pelle in età adulta.

La pelle rappresenta la prima difesa del nostro corpo. La sua cura diventa fondamentale durante l’estate, quando essa viene scoperta e sottoposta a diversi stimoli, in particolare all’esposizione solare: per cui è importante adottare particolari accorgimenti che ci permettono di mantenerla in buona salute. Soprattutto quando si parla della pelle dei bambini.

PREPARAZIONE DELLA PELLE DEI BAMBINI AL SOLE

  1. Evitare l’esposizione eccessiva e le conseguenti scottature se si ha un fototipo I o II (chi ha la pelle più chiara). Chi si scotta frequentemente al sole ha maggiori possibilità di sviluppare il melanoma. L’abbronzatura graduale riduce il rischio di scottature solari; partendo da un’esposizione di 45/60 minuti il primo giorno, per poi aumentare ogni giorno il tempo di esposizione fino a ottenere in 15-20 giorni di esposizione solare, potrebbe essere un modo sano per ottenere un’abbronzatura uniforme e duratura. L’utilizzo di creme solari facilita questo obiettivo.
  2. Usare cappellino, occhiali e creme solari a fattore protettivo 50+ al di sotto dei 3 anni; sopra tale età se il fototipo lo consente (carnagione mediterranea) si può passare ad una protezione 30; nel caso di carnagione chiara, lentigginosa o facilmente arrossabile proseguire con protezione 50+. Alcuni pediatri consigliano l’uso della maglietta. Rinnovare l’applicazione della protezione ogni 2-3 ore. Anche se il cielo è coperto di nuvole, non lasciarsi ingannare evitando di applicare le creme protettive: i raggi solari arrivano in ogni caso a colpire la nostra pelle.
  3. Proteggere in modo particolare alcune sedi corporee come naso, labbra, orecchie, collo, scollato, spalle, cuoio capelluto. Tali zone corporee sono foto-esposte per maggior tempo a causa della loro posizione e sono più frequentemente interessate da scottature solari. Le pelli più sottili, come quella del viso e del collo, hanno una difesa inferiore dai raggi UV, mentre quelle più spesse sono più difese, ma solo dai raggi UVB. È opportuno porre cautela anche per le cicatrici recenti, molto sensibili agli UV.
  4. I nei e le cicatrici recenti richiedono una maggiore attenzione quanto a protezione, rinnovare la crema protettiva molto spesso.
  5. Evitare la permanenza in spiaggia nelle ore centrali della giornata nonché le più calde; è più facile scottarsi.
  6. Dopo il bagno, è opportuno lavare il bimbo sotto una doccia ad acqua dolce per togliere la salsedine del mare e riapplicare la crema protettiva.
  7. Durante l’estate, è importante restare idratati per difendersi dal sole e dal caldo. I bambini sono tra i soggetti più esposti ai centrifugati, o come frutta fresca. Un vantaggio, per esempio, è nel fatto che spesso i bambini sono ghiotti di anguria, ricca di proprietà ottime per l’estate.

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Gli effetti benefici del mare per grandi e piccini sono innegabili ma il periodo nel quale si deve rimanere al mare per usufruire dei suoi benefici è piuttosto lungo; non basta il week-end “mordi e fuggi” ci vogliono almeno due o tre settimane.

Che il mare rappresenti un vero e proprio toccasana per la salute dei bambini è un dato di fatto. Pediatri e medici lo ripetono in continuazione.

Ma perché? Ve lo siete mai chiesti? Le ragioni sono svariate, infatti l’aria di mare, ricca di sali iodati, è un vero toccasana per i loro bronchi e la loro salute in generale. Senza contare i benefici del sole, che se preso con le dovute precauzioni contribuisce a irrobustire le ossa, fare il pieno di vitamina D e a contrastare numerosi disturbi.

Il sole

Il sole fa bene alle ossa e alla pelle, infatti la sua esposizione contribuisce a fissare il calcio e contrasta il rachitismo.Il sole stimola la produzione di vitamina D (vitamina del sole ) che è fondamentale per un corretto sviluppo osseo (soprattutto nei bambini) ed è molto importante per prevenire alcune patologie. Inoltre, il sole aiuta anche la pelle, ad esempio in caso di dermatiti atopiche (che colpiscono i bambini) ed eczemi purché venga protetta in modo adeguato con le dovute creme solari.

É sempre importante non esporre al sole i bambini nelle ore centrali della giornata.

L’acqua

L’acqua di mare fa bene, dal nasino che cola all’eczema. Contiene infatti magnesio ed è ricca di iodio, potassio e altri sali minerali, ideali per pelle secca e irritata. Purifica inoltre le vie respiratorie, agendo preventivamente contro i tipici malanni invernali e le infezioni delle vie respiratorie. L’aria del mare non solo stimola il sistema immunitario, ma favorisce anche la respirazione, garantendo una migliore ossigenazione del sangue. Il mare è, inoltre, in grado di regolare il ritmo sonno-sveglia. Per tutte quelle mamma che vorrebbero far dormire meglio i propri bambini, è molto probabile che grazie al tempo trascorso all’aperto con il sole, si aumenta la produzione di melatonina (ormone che indice al riposo notturno) e poi, il suono del mare concilia la nanna.

L’acqua del mare è davvero un farmaco naturale per il corpo dei bambini.

L’aria

L’aria del mare fa bene a tutti, ma fa ancora meglio ai bambini perché ricca di iodio, magnesio, potassio e altri preziosi sali minerali. Respirarla equivale a fare un aerosol naturale, che purifica le vie respiratorie dei neonati, agendo preventivamente contro i tipici malanni invernali.

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