L’arte svolge un ruolo importante nello sviluppo e nella crescita dei bambini, va, dunque, stimolata la curiosità e la creatività, in modo da gettare le basi affinché sin da piccoli si apprezzi la bellezza dell’arte e le emozioni che è in grado di suscitare.

Ma come possiamo far amare l’arte ai bambini sin da piccoli?

Imparare a creare e ad apprezzare l’arte è fondamentale per lo sviluppo delle nuove generazioni, soprattutto in un contesto sociale in cui si vive molto di fretta e l’universo emotivo è spesso delegato ai social.

Offrire ai bambini uno spazio personale per creare, nonché sensibilizzarli all’educazione artistica, vuol dire non solo creare il presupposto affinché sappiano guardare il mondo con occhio critico e consapevole, ma anche donare loro un luogo intimo, segreto e libero all’interno del quale poter manifestare sentimenti ed emozioni senza filtri.

Per permettere ai bambini di amare l’arta è importante coinvolgerli nelle arti visive, sia lasciando che creino sia portandoli al museo o alle mostre per stimolare la loro educazione artistica.

Capacità motorie: saper tenere un pennello o un pennarello è un’abilità che si affina con la pratica e già a quattro anni i bambini dovrebbero saper disegnare un cerchio con sicurezza e usare le forbici per tracciare una linea. Spesso diamo per scontato che i bambini sappiano disegnare o lo faranno quando andranno a scuola, in realtà mettere in mano colori e pennelli sin dalla tenera età allena le loro capacità di coordinamento;

Stimolare la curiosità: i genitori dei bimbi piccoli possono disegnare degli oggetti, stimolando la curiosità, per poi pronunciare il nome di ogni oggetto; disegnare, invece, per i bambini più grandi vuol dire dare voce e colore a sentimenti che difficilmente si riesce ad esprimere con le parole.

Educazione visiva: i bambini di oggi sanno come usare tablet e smartphone, il che dimostra che acquisiscono informazioni visive ben prima di poter leggere. Lavorare l’argilla, infilare perline in un filo, incollare piccoli oggetti su tela o carta, creare e dipingere sono attività molto importanti per aiutare i bambini a conoscere il mondo e riuscire ad interpretare, criticare ed anche utilizzare le immagini visive.

Consapevolezza culturale: portare i bambini in visita ad un museo, far vedere loro un’opera d’arte significa dare loro le basi per la costruzione di una coscienza critica e culturale. In questo modo avranno gli strumenti per poter interpretare il mondo che li circonda e distinguere i messaggi contraddittori o negativi.

Sviluppo delle capacità critica: quando i bambini vengono incoraggiati ad esprimersi e ad assumersi dei rischi nella fase di creazione artistica sviluppano una certa capacità critica e di innovazione che sarà molto importante nella vita adulta.

Victoria Village organizza corsi di arte contemporanea con l’artista Marco Biscardi.

Durante il corso, verranno trattate in modo interattivo le più importanti correnti artistiche del ‘900, ripercorrendo le opere di alcuni dei maggiori artisti – dai surrealisti Salvador Dalì e Joan Miró così all’eccentrico Cai Guo-Qiang con la sua polvere da sparo, Mondrian e le linee geometriche fino alla giapponese Kusama, l’arte minimalista del cubano Torres con accento sul lato consumistico della società in cui tutto è destinato a consumarsi (e lentamente a morire); non mancherà il protagonista della pittura del XX secolo, Picasso – assieme al Georges Braques l’inventore del cubismo; l’appassionato di pop art Roy Lichtenstein ma anche Bansky – lo street artist che ha conquistato il mondo.

Per maggiori info: https://victoriavillage.it

Scopri con noi la storia, le origini e tante altre curiosità interessanti sulla festa della mamma!

Quando si festeggia la festa della mamma?

É tradizione che la festa della mamma si celebri ogni anno la seconda domenica di maggio. Quest’anno questa festa cade domenica 9 maggio 2021.

Le origini della festa della mamma

Sin dall’epoca antica venivano celebrati riti per onorare la dea Madre Terra. I greci, ad esempio, celebravano la dea Rea, madre di tutti gli dei e simbolo di fertilità e prosperità; i riti dei romani invece erano dedicati a Cibele, madre della Terra.

Poi nel diciassettesimo secolo in Inghilterra venne istituito il ‘Mothering Sunday’, ai figli che lavoravano lontano da casa venne dato, nella quarta domenica di Quaresima, un permesso speciale per rientrare a casa per festeggiare la mamma con delle rose e un mothering cake, una piccola torta di frutta.

Così come la conosciamo noi, fu proposta per la prima volta nel maggio 1870 negli Stati Uniti da una pacifista e femminista americana: Julia Ward Howe, che nel 1870 chiese di istituire un Mother’s Day per riconoscere il ruolo della donna nella società, e ad Anna Jarvis che nel 1914 riuscì ad istituzionalizzare la festa, l’ufficializzazione di una vera e propria festa nazionale dedicata alla mamma da tenersi ogni anno nella seconda domenica di maggio.

Anna Jarvis scelse come simbolo di questa festa il garofano, fiore preferito dalla madre: rosso per le mamme in vita, bianco per le mamme scomparse.

In Italia la festa della mamma venne celebrata per la prima volta nel 1957 ad Assisi.

Il significato della festa della mamma

Ciò che rappresenta la vera natura di questa festa è soprattutto riscoprire il valore più autentico e profondo dell’amore materno. Un amore non scontato, spesso faticoso, a volte in chiaroscuro: un sentimento complesso che è l’espressione più atavica dell’amore puro.

Oggi le mamme sono molto diverse da quelle di mezzo secolo fa. Più indipendenti, autonome, attive e motivate, scelgono consapevolmente di avere un figlio e cercano di conciliare carriera, famiglia, tempo libero, amicizie e passioni, senza perdere di vista la propria femminilità.

La festa della mamma può essere un’occasione preziosa per guardare al mondo della maternità con occhi nuovi, lontano da luoghi comuni e giudizi.

Cosa fare il giorno della Festa della mamma?

Durante il giorno della festa della mamma è consigliabile portare via dalla routine quotidiana, la propria mamma. Quindi, per celebrarla, approfittiamo della festa del 9 maggio per pensare a qualcosa di speciale.

Qualche idea:

Papà e figli ai fornelli. Il giorno della festa della mamma padri e figli/e possono prendere possesso della cucina ed eseguire gli ordini della mamma-capo chef.

Un picnic improvvisato. Se la mamma ama stare all’aria aperta, iniziamo a preparare un bel pic nic: in un giardino privato o sul balcone o in un parco.

Coccole di bellezza. Se volete fare in modo che la mamma abbia un po’ di relax, prepararle in casa un angolo di bellezza tutto per lei: un bel massaggio ai piedi fatto dal più piccolino, piedi all’aria e… concludere con un bagno caldo a porte chiuse per una volta?

Lavoretti e creatività. I bambini possono celebrare la Festa della Mamma in tanti modi, ma il modo migliore è quello di mettere a frutto la creatività e la fantasia e creare un lavoretto, per fare un regalo davvero originale e certamente apprezzato, oppure un bel biglietto personalizzato e colorato.

Buona Festa della Mamma da VICTORIA VILLAGE!

Giocare all’ aria aperta è molto importante per i bambini, per la loro fantasia e il senso di responsabilità: ecco perché

Oggi i bambini trascorrono troppo tempo in ambienti chiusi e troppo poco all’aria aperta, complici gli stimoli che ricevono in casa, tra la Tv, i tablet, i pc, ed anche i vari giocattoli di cui hanno pieni i contenitori nelle camere.

Ma ciò di cui mente e corpo di un bambino ha realmente bisogno è di respirare aria vera. Stare all’aperto almeno un’ora al giorno, significa andare a stimolare tutti i sensi del piccolo. Ciò vuol dire che, giocando fuori casa, si pongono delle resistenti basi al proprio sviluppo psicofisico, come sociale.

Stare all’aria aperta è fondamentale per migliorare lo sviluppo cognitivo-percettivo-emotivo, infatti il bambino impara ad adattarsi all’ambiente.

Scopriamo nel dettaglio perché è così importante stare all’aria aperta:

Il tempo trascorso all’aria aperta migliora il sistema immunitario

Il tempo trascorso all’aria aperta migliora e rafforza sensibilmente il sistema immunitario dei più piccoli. Un sistema immunitario più forte vuol dire meno malanni di stagione, meno febbre e, in generale, un migliore benessere per la salute dei bambini. Gli agenti infettivi, infatti, circolano di più, e più favorevolmente, negli ambienti chiusi. Germi, virus e batteri si trasmettono infatti da una persona all’altra e più l’ambiente è chiuso e saturo e più rimangono nell’aria aumentando le possibilità di infezione.

Stare all’ aria aperta aiuta i bambini a sviluppare il rispetto per gli altri

Passare del tempo all’aria aperta è indispensabile per sviluppare rispetto ed empatia verso l’ambiente che li ospita. Inoltre, quando si tratta di spazi comuni, il bambino impara a condividere e a rispettare gli altri bambini e spazi.

Giocare all’aria aperta stimola la creatività

Lo stimolo creativo è enormemente maggiore rispetto a quello che i bambini possono trovare in casa. Non avendo giochi a disposizione, il bambino è stimolato ad inventare nuovi giochi con quello che trova in maniera casuale. Inoltre, anche la vista dei più piccoli trae enormi benefici nel passare del tempo all’aria aperta. La luce intensa attiva la dopamina, un neurotrasmettitore rilasciato nella retina, che rallenta la crescita in lunghezza del bulbo oculare.

I giochi all’aria aperta sono più divertenti

Il gioco all’aria aperta, con le infinite possibilità che regala, è molto più divertente rispetto a quello in casa. Non ci sono schermi sui quali guardare, tasti da pigiare, porte che si chiudono e mobili che ingombrano, stare all’aperto vuol dire avere molte più possibilità per divertirsi e scoprire giochi nuovi.

Giocare all’aria aperta rende liberi

Non ci sono regole: quando si gioca all’aria aperta, i bambini possono solo scoprire, esplorare e conoscere il mondo a modo loro e alle loro condizioni, senza direttive prestabilite ma con regole elaborate al momento dai bambini stessi con un indubbio vantaggio sugli stimoli che il cervello riceve.

Victoria Village organizza avventure e incontri bimensili nel bosco per lasciar vivere ai bambini un’esperienza unica, avvicinandoli alla natura e mettendo alla prova le loro capacità.

Il bambino che viene portato nel bosco ha l’occasione di vivere un’avventura unica e, allo stesso tempo, educativa; sentirà il bosco e la natura come un ambiente che gli appartiene, ma allo stesso tempo come un luogo di tutti: ecco perché bisogna insegnargli a non strappare foglie o rompere i rami degli alberi trasmettendogli il concetto di rispetto per la natura.

Negli ultimi anni si parla molto di psicomotricità per bambini, ma cos’ è e a cosa serve esattamente?

Che cos’è la psicomotricità?

In termini scientifici, la psicomotricità è l’insieme di dottrine e pratiche terapeutiche riguardanti l’interazione e l’integrazione tra funzioni motorie, sensoriali e cognitive del bambino.

La psicomotricità è una disciplina che riguarda l’ambito socio-educativo e che viene svolta in contesti scolastici o in strutture che hanno come obiettivo il potenziamento dello sviluppo del bambino.

Tale attività aiuta i bambini ad avere fiducia nelle proprie abilità, a migliorar la concentrazione ed essere più felici e sereni.

I corsi di psicomotricità di tipo educativo sono utili per tutti i bambini e i ragazzi, ma è maggiormente consigliata per i più timidi e insicuri per migliorare la fiducia in sé stessi e le capacità di comunicazione.

La neuro e psicomotricità invece è indicata per bambini particolarmente vivaci che faticano a concentrarsi e per bambini con particolari disturbi come ritardo mentale, autismo, difficoltà del linguaggio, difficoltà relazionali o altre patologie simili.

Questa pratica riabilitativa può essere paragonata ad un enzima in grado di facilitare lo sviluppo dei bambini attraverso il gioco e il movimento.

Inoltre, non meno importante, la psicomotricità permette di intervenire sia su alcune difficoltà a livello motorio, come la coordinazione, sia su alcuni aspetti riguardanti, ad esempio, l’interiorizzazione di concetti spaziotemporali, la programmazione delle attività, le strategie di analisi e sintesi, l’elaborazione dei dati percettivi.

Che strumenti utilizza la psicomotricità?

La psicomotricità utilizza tanto il gioco, in quanto attraverso questo il bambino viene stimolato e coinvolto nelle diverse attività che permettono di sviluppare le abilità motorie, cognitive e sociali.

Attraverso il gioco e le attività proposte, viene stimolato il movimento del bambino, sia negli aspetti di coordinazione globale (spostamenti che richiedono equilibrio, forza, scioltezza, ritmo, integrazione del controllo visivo con lo spazio), sia in quelli di coordinazione occhio-mano (ad esempio, lanciare una palla mirando), sia in quelli di motricità fine (compiere azioni di precisione con le mani).

Per poter stimolare il bambino vengono utilizzati anche oggetti e attrezzi, a seconda dell’età e delle peculiarità del bambino. È, quindi, importante scegliere gli oggetti psicomotori (palloni, funi, teli, cerchi, coni, mattoni, cubotti, giochi simbolici e di regole, costruzioni) più indicati a far emergere le potenzialità del bambino in base agli obiettivi.

Un altro strumento utile per favorire il movimento e l’espressività corporea è la musica, in quanto la possibilità di produrre un suono e un ritmo incoraggia l’espressione motoria e favorisce la comparsa di gesti utili allo sviluppo della manualità.

Anche il disegno è un altro degli strumenti più utili duranti gli incontri di psicomotricità, in quanto permette una più facile modalità di espressione per il bambino.

In ogni caso, lo strumento principale è l’attività ludica: all’interno del gioco infatti è possibile sviluppare le competenze necessarie per la vita quotidiana, senza imporre al bambino attività noiose o eccessivamente strutturate, ma motivandolo e coinvolgendolo.

Per maggiori info contattaci: https://victoriavillage.it

Il 22 Aprile si celebra la Giornata mondiale della Terra: come possiamo spiegare ai bambini il significato di questa giornata?

Come nasce la Giornata della Terra?

Il 29 gennaio 1969 una piattaforma petrolifera localizzata a sei miglia dalla costa di Santa Barbara, circa 200 chilometri a nord di Los Angeles, esplose, causando la morte di tantissimi animali tra pesci, uccelli e mammiferi.

Lo scoppio fu causato dalle fortissime pressioni sotterranee dovute all’opera di trivellamento del fondale marino.

Litri di petrolio, fanghi ed acque di risulta vennero riversati nel mare per undici giorni ininterrottamente. Il mare si colorò di nero.

I cittadini di Santa Barbara si mobilitarono in un modo straordinario e promisero che un tale scempio non si sarebbe più realizzato lungo le loro spiagge.

Si organizzarono in un movimento chiamato “Get oil out”, raccogliendo più di centomila firme per vietare le trivellazioni offshore.

L’eco di questa tragedia fu sentita in tutta l’America e le proteste giunsero fino a Washington, la capitale. Nel giro di un solo anno furono approvate leggi severissime per difendere il mare e l’aria.

Il 22 Aprile 1970, 20 milioni di americani si unirono in un appello vigoroso quanto angosciato per la salvezza del nostro pianeta.

Da allora ogni 22 Aprile si celebra l’Earth Day, una giornata per riflettere da condividere con ogni cittadino del mondo interessato allo stato di salute del pianeta su cui vive.

Come spiegare il significato della Giornata della Terra ai bambini?

È fondamentale coinvolgere i bambini fin da piccoli infondendo in loro la consapevolezza dell’importanza della salvaguardia del pianeta sul quale viviamo.

Un modo carino per coinvolgerli è guardare insieme un cartone o un film che tratta questo tema per sensibilizzarli al rispetto del nostro pianeta; fare una passeggiata nella natura, avvicinarli al verde con la cura di una piantina o dell’orticello (per chi abita in campagna e ne ha uno).

Come possiamo aiutare la Terra?

Il futuro è anche nelle nostre mani e sappiamo che dobbiamo agire per aver cura del nostro pianeta e dei suoi abitanti, animali e piante compresi. Come?

-Riciclare, facendo la raccolta differenziata,

-non sprecare l’acqua,

-usare meno oggetti di plastica (come i giocattoli), preferendo quelli di legno o di altri materiali naturali,

-mangiare il più possibile alimenti a km 0, cioè prodotti vicino a te, evitando così di inquinare con i trasporti,

-utilizzare la bici e i mezzi pubblici invece dell’automobile,

-usare prodotti ecologici per la pulizia della casa e della vostra persona,

-parlare di questi argomenti in famiglia e con gli amici.

La Giornata Mondiale della Terra è celebrata in tutto il mondo contemporaneamente, da persone di tutte le origini, fedi e nazionalità al fine di far crescere e diversificare il movimento ambientalista in tutto il mondo, e di renderlo il più efficace veicolo di promozione, per una sana e sostenibile permanenza di ogni essere umano sul pianeta.

Anche Victoria Village ha celebrato la Giornata mondiale della Terra con LABORATORI CREATIVI E INTERATTIVI!

Lo sport, sinonimo di salute, maestro di vita, tanto da esser riconosciuto dalle Nazioni Unite come un diritto fondamentale.

Tutti i bambini dovrebbero praticare una regolare attività sportiva a partire dai 3 anni di età: lo sport fa bene sia al fisico che alla mente e li aiuta a crescere e svilupparsi in modo sano e sereno.

I bambini che praticano sport rafforzano il corpo, ma apprendono anche l’importanza di valori fondamentali come l’amicizia, la solidarietà, l’autodisciplina, la fiducia in sé stessi, il lavoro di squadra.

Perché i bambini dovrebbero fare sport?

Lo sport fa bene alla salute

I bambini conducono sempre più spesso una vita sedentaria. Ci si muove molto poco durante l’arco della giornata, a scuola seduti tra i banchi, a casa abusando di tv e videogiochi e per la maggior parte degli spostamenti vengono accompagnati in auto dai genitori. Un’attività fisica regolare aiuterà i bambini a sviluppare l’apparato osseo, a mantenere sotto controllo il peso, a migliorare la circolazione e a irrobustire l’intero organismo, prevenendo le malattie.

Lo sport insegna a socializzare

Lo sport è il momento di condivisione per eccellenza: aiuta i bambini più timidi a socializzare, e quelli più emotivi ad acquisire una buona capacità di adattamento; insegnando loro valori fondamentali come quello del dialogo e dell’altruismo. I bambini imparano a collaborare, a condividere, e apprendono la definizione degli obiettivi e la costruzione di relazioni.

Lo sport educa alla disciplina

Lo sport per un bambino è una vera e propria scuola! Apprendere le regole del gioco e imparare a rispettarle lo educherà alla disciplina nella vita di ogni giorno, portando ottimi risultati anche nel rendimento scolastico.

Lo sport fa crescere l’autostima

Lo sport aiuta il bambino a diventare più consapevole di sé stesso. L’attività fisica è essenziale per fortificare il carattere: si entra in contatto col proprio corpo, si impara a conoscerne la capacità, le risposte, sentendosi sempre più a proprio agio. Questo rapporto sereno con la propria fisicità è davvero fondamentale per poter assumere sempre più sicurezza via via che si cresce e divenire più consapevoli di sé.

Lo sport insegna l’importanza dell’impegno

Lo sport insegna che per raggiungere i propri obiettivi è necessario faticare, allenarsi con costanza e non demordere mai! Gli psicologi confermano che lo sport aiuta il bambino a sviluppare la cosiddetta “forza di volontà a-nevrotica”, quella in cui si impara a puntare in alto, ma consapevoli che a volte si può vincere e a volte no.

Non esiste un’attività sportiva ideale in assoluto l’importante è che sia il bambino e non il genitore a sceglierla. Che sia basket, calcio, skateboard, karate o atletica, che sia praticato a livello amatoriale o agonistico, in palestra o all’aria aperta, non importa: quello che è importante è muoversi!

Victoria Village organizza tante attività sportive nel rispetto delle Misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza infettivologica da SARS-Cov2.

Contattaci per maggiori info!

La pandemia da Covid-19 ha spinto all’utilizzo di strumenti tecnologici dedicati alla formazione online, meglio nota come DAD- Didattica a distanza.

L’emergenza sanitaria Sars-Covid-19 ha modificato le abitudini di ciascuno di noi, portandoci a riadattare le modalità di lavoro, la gestione familiare ma soprattutto per bambini e genitori una delle sfide più grandi è la gestione della DAD, la didattica a distanza. Una realtà che interessa tutti se pensiamo che la loro formazione è la base su cui poggia il futuro della nostra società.

Il problema più grande è organizzarsi dal punto di vista tecnico per permettere ai propri figli di seguire le lezioni online.

Soprattutto per le famiglie con due, tre o più figli è molto difficile garantire contemporaneamente una buona connessione internet.

Un problema da non sottovalutare, inoltre, è il duplice compito che i genitori affrontano durante la pandemia, ovvero lavorare sul posto di lavoro o in smart working e contemporaneamente assicurarsi che i figli rispettino gli impegni scolastici.

E se da un lato la generazione di studenti è in grado di usare gli strumenti tecnologici forse meglio dei propri genitori, dall’altro i più penalizzati sono stati gli alunni della scuola dell’infanzia e della primaria, ai quali al di là della didattica, è mancato lo spazio del gioco e della socializzazione.

In questo tempo sospeso, e in questa scuola che non è scuola, l’obiettivo principale degli adulti e della scuola è che i bambini e i ragazzi restino sereni, senza ansie e, per quanto possibile, di buon umore.

Indubbiamente, è importante imparare nuove applicazioni per la comunicazione e, non dovendo uscire, avere maggior tempo per organizzare lo studio.

Ma, i frequenti problemi di connessione, le difficoltà nel chiarirsi dei dubbi, in caso di incertezze, la noia di rimanere davanti ad un pc tante ore, senza relazioni sociali concrete e dirette, fanno pendere l’ago della bilancia verso i contro della DAD, perché, come diceva Aristotele, l’uomo è un animale sociale ed ha bisogno, per realizzarsi, di stare insieme agli altri.

Dunque, se da un lato la didattica a distanza è un antidoto al restare fermi, le scuole hanno continuato con il percorso didattico attraverso lezioni online, registrazioni, compiti e contatti diretti o indiretti con i propri studenti; dall’altro soprattutto per i più piccoli, dove il contatto con l’insegnante è fondamentale per la crescita e l’apprendimento, l’utilizzo della didattica a distanza è molto complesso e poco funzionale.

Un’indagine del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli psicologi mostra la sofferenza degli allievi per la mancanza delle lezioni in presenza: dalla ricerca emerge che oltre 6 ragazzi su 10 fra i 14 e i 19 anni tengono “molto” alla didattica in presenza, e il 54% ne soffre “molto” la mancanza.

I giovani associano la scuola a socialità, crescita e confronto, mentre le lezioni a distanza a fatica, stress e noia. La scuola d’altronde non è solo trasmissione di contenuti e informazioni ma un luogo di relazioni e di socialità e ai ragazzi non manca lo spazio fisico, ma lo spazio psicologico fondamentale per il loro percorso di crescita.

Molti bambini e ragazzi, inoltre, rischiano di restare indietro nell’acquisizione delle competenze e delle attitudini richieste dal loro percorso di studi.

Victoria Village si propone di offrire ai ragazzi l’opportunità di acquisire le competenze necessarie e di colmare le lacune causate dalla DAD, per accedere al nuovo anno scolastico con maggiore sicurezza e preparazione.

Il Corso di recupero in Matematica ed Informatica è rivolto a studenti principianti e avanzati (6-14 anni).

L’informatica insegna il pensiero critico, il problem solving, e la cittadinanza digitale, e giova ad ogni bambino, qualsiasi siano le opportunità che inseguirà nel loro futuro.

L’informatica, negli ultimi anni, è entrata a far parte della nostra vita quotidiana. Chi non sa utilizzare apparecchi di ultima generazione, come smartphone o pc, potrebbe rischiare di restare escluso da molte attività. Inoltre, si dice che le competenze informatiche siano una seconda alfabetizzazione.

L’informatica, al giorno d’oggi, è utilizzata in ambito lavorativo ma anche ricreativo ed ha un’importanza determinante nella società. Ed è proprio per questo che è fondamentale imparare fin da piccoli le conoscenze di informatica.

Quale è l’età giusta per insegnare l’informatica ai bambini?

Molti genitori si chiedono, spesso, se è rischioso far avvicinare i bambini al computer. In realtà, quanto più piccoli sono i bambini più riescono ad apprendere velocemente le nozioni. É proprio da bambini, infatti, che si acquisiscono in maniera più veloce e intuitiva le conoscenze che ci vengono impartite. Questo vale non solo per il computer ma anche per le lingue e per ogni altro tipo di conoscenza: da piccoli si impara di più e più velocemente, questo è ormai un dato di fatto.

In che modo si può insegnare l’informatica ai bambini?

L’insegnamento può avvenire in modo graduale e può essere presentato come se fosse un gioco. É necessario cominciare dall’ABC, ovvero dall’accensione e dallo spegnimento del computer. Si può procedere poi con informazioni inerenti all’utilizzo del mouse e della tastiera. Dopo che il bambino acquista manualità e confidenza con il mouse, si possono spiegare nozioni più complesse.

Accompagnare il bambino nella scoperta del mondo digitale è fondamentale per la sua crescita: avere a disposizione una risorsa preziosa come la tecnologia vuol dire potenziare al massimo le proprie abilità. Effettuare ricerche, saperle condividere, saper utilizzare in maniera accurata i vari programmi di scrittura sono conoscenze che fanno balzare in avanti il livello di ogni bambino.

Se lasciati liberi di esplorare, bambini anche molto piccoli imparano ad interagire con computer e dispositivi mobili anche prima di iniziare a parlare.

Insegnare ai bambini ad utilizzare il computer è importante per prepararli alle innovazioni tecnologiche che sono parte della nostra vita quotidiana. Accedendo al computer e ad Internet, i bambini riescono ad apprendere nozioni base per poter svolgere anche i loro progetti scolastici.  I bambini infatti riescono a conoscere la matematica, la grammatica, le scienze e tanto altro.

Victoria Village organizza Sezioni di Informatica per bambini per preparare oggi le competenze di cui avranno bisogno per il mondo di domani!

Lo skateboard è uno stile di vita, una filosofia, una cultura, una forma d’arte e sì, anche uno sport!

Lo skateboard è un’attività completa, e sceglierla come sport da fare praticare ai bambini è un modo per consentire loro di divertirsi e allo stesso tempo di rigenerare corpo e spirito.

Come aiuta il corpo?

Attraverso lo skateboard si migliorano per prima cosa l’equilibrio e la flessibilità, la coordinazione e la precisione di tutto il corpo.

È uno sport che ha bisogno di molto allenamento e di molta pratica, e che si impara soprattutto attraverso gli errori.

Questo consente di migliorare la coordinazione e la precisione: perché provando i trick e i movimenti e sbagliando di volta in volta i bambini imparano a riprovare, ad ascoltare il loro corpo, i loro legamenti e i loro movimenti fino a trovare la giusta coordinazione.

Inoltre, la pratica dello skate, migliora l’equilibrio, e non c’è nemmeno bisogno di dirlo. Come la bicicletta, lo skateboard è uno sport che si basa essenzialmente sull’equilibrio e sul bilanciamento, e dunque non c’è modo migliore per allenare questa capacità fondamentale per un corretto sviluppo motorio.

Come aiuta lo spirito?

Lo skateboard aiuta a ridurre lo stress non solo perché si esegue un’attività fisica, ma anche perché è necessario concentrarsi su quanto si sta facendo. La mente trova dunque il modo di svuotarsi e focalizzarsi su pensieri pratici.

Inoltre, è un allenamento di pazienza, fatto di pratica e ripetizione di esercizi al fine di riuscire ad ottenere movimenti perfetti. Senza dimenticare poi il non trascurabile fatto che… è divertente e intrattiene non poco!

Victoria Village organizza Corsi doposcuola di skateboard per bambini, tenuti dalla maestra Clementina De Lucia, che si appassiona allo skateboard fotografando suo fratello fino a quando non frequenta un corso per insegnarlo.

Contattaci per maggiori info o per un primo incontro conoscitivo!

Un modo per cominciare ad avere un bel rapporto con i numeri è giocarci.

La matematica è una di quelle materie che nelle scuole viene presentata come una materia difficile, per cui è necessario un talento speciale ed è troppo spesso odiata da studenti e studentesse di ogni età, che finiscono per non voler comprenderla o studiarla.

In molti a fine anno vengono rimandati in questa disciplina sempre più complicata, ma imparare la matematica è possibile.

L’inserimento di attività ludiche nel normale percorso didattico delle discipline, ha un effetto molto positivo sull’apprendimento soprattutto della matematica, che spesso come già detto all’inizio è poco amata dai giovani.

Tramite il gioco, si può potenziare di non poco l’interesse e la partecipazione dei bambini, così da favorire l’acquisizione delle competenze basilari, andando ad introdurre concetti importanti e abilità in modo diverso.

Affidandosi al gioco, si riesce bene o male a stabilire relazioni e a comunicare più semplicemente con qualsiasi altra persona. Lo stesso principio positivo vale anche quando ci si approccia ad una materia scolastica, come la matematica.

Imparare la matematica con il gioco rende le cose decisamente più semplici e consente di apprendere senza lo sforzo che si farebbe stando seduti davanti ad una semplice insegnante a scuola. Il gioco è visto dal punto di vista:

Cognitivo, semplifica di gran lunga l’acquisizione di regole basilari, la memorizzazione e soprattutto la comprensione di concetti non semplici.

Affettivo, va a favorire notevolmente il rapporto con gli altri, il riconoscimento dei propri limiti.

Psicomotorio, sviluppa le abilità manuali e il coordinamento oculo-motorio il che è molto importante.

Victoria Village organizza un gioco-corso di matematica con l’obiettivo di accompagnare i bambini e le bambine a scoprire la semplicità della matematica senza farci troppo caso. In fondo, è sufficiente guardare le nostre mani per scoprire da dove sono nati i numeri, tirare un dado al gioco dell’oca per sommarli ed osservare le stelle per immaginare punti, linee ed infinite forme geometriche.

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