Negli ultimi anni si parla molto di psicomotricità per bambini, ma cos’ è e a cosa serve esattamente?

Che cos’è la psicomotricità?

In termini scientifici, la psicomotricità è l’insieme di dottrine e pratiche terapeutiche riguardanti l’interazione e l’integrazione tra funzioni motorie, sensoriali e cognitive del bambino.

La psicomotricità è una disciplina che riguarda l’ambito socio-educativo e che viene svolta in contesti scolastici o in strutture che hanno come obiettivo il potenziamento dello sviluppo del bambino.

Tale attività aiuta i bambini ad avere fiducia nelle proprie abilità, a migliorar la concentrazione ed essere più felici e sereni.

I corsi di psicomotricità di tipo educativo sono utili per tutti i bambini e i ragazzi, ma è maggiormente consigliata per i più timidi e insicuri per migliorare la fiducia in sé stessi e le capacità di comunicazione.

La neuro e psicomotricità invece è indicata per bambini particolarmente vivaci che faticano a concentrarsi e per bambini con particolari disturbi come ritardo mentale, autismo, difficoltà del linguaggio, difficoltà relazionali o altre patologie simili.

Questa pratica riabilitativa può essere paragonata ad un enzima in grado di facilitare lo sviluppo dei bambini attraverso il gioco e il movimento.

Inoltre, non meno importante, la psicomotricità permette di intervenire sia su alcune difficoltà a livello motorio, come la coordinazione, sia su alcuni aspetti riguardanti, ad esempio, l’interiorizzazione di concetti spaziotemporali, la programmazione delle attività, le strategie di analisi e sintesi, l’elaborazione dei dati percettivi.

Che strumenti utilizza la psicomotricità?

La psicomotricità utilizza tanto il gioco, in quanto attraverso questo il bambino viene stimolato e coinvolto nelle diverse attività che permettono di sviluppare le abilità motorie, cognitive e sociali.

Attraverso il gioco e le attività proposte, viene stimolato il movimento del bambino, sia negli aspetti di coordinazione globale (spostamenti che richiedono equilibrio, forza, scioltezza, ritmo, integrazione del controllo visivo con lo spazio), sia in quelli di coordinazione occhio-mano (ad esempio, lanciare una palla mirando), sia in quelli di motricità fine (compiere azioni di precisione con le mani).

Per poter stimolare il bambino vengono utilizzati anche oggetti e attrezzi, a seconda dell’età e delle peculiarità del bambino. È, quindi, importante scegliere gli oggetti psicomotori (palloni, funi, teli, cerchi, coni, mattoni, cubotti, giochi simbolici e di regole, costruzioni) più indicati a far emergere le potenzialità del bambino in base agli obiettivi.

Un altro strumento utile per favorire il movimento e l’espressività corporea è la musica, in quanto la possibilità di produrre un suono e un ritmo incoraggia l’espressione motoria e favorisce la comparsa di gesti utili allo sviluppo della manualità.

Anche il disegno è un altro degli strumenti più utili duranti gli incontri di psicomotricità, in quanto permette una più facile modalità di espressione per il bambino.

In ogni caso, lo strumento principale è l’attività ludica: all’interno del gioco infatti è possibile sviluppare le competenze necessarie per la vita quotidiana, senza imporre al bambino attività noiose o eccessivamente strutturate, ma motivandolo e coinvolgendolo.

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