Il minibasket è un gioco sport, ispirato alla pallacanestro, che stimola i bambini a crescere e sviluppare eccellenti capacità motorie oltre a capire l’importanza delle regole sociali e del gioco di squadra.

I bambini possono approcciarsi alla pallacanestro a partire dai 4 anni fino ai 10 compiuti. In questa prima fascia di età si parla di minibasket, un metodo di approccio allo sport che si caratterizza per l’aspetto ludico-sportivo.

I corsi infatti, sono improntati sul movimento in campo, sul palleggio e sul controllo della palla, coinvolgendo i bambini in esercizi e giochi propedeutici.

Quali capacità sviluppa il bambino?

Il minibasket aiuta a sviluppare diverse capacità:

Capacità MOTORIE: sviluppo di schemi motori di base (es. correre, saltare); il minibasket è uno sport che richiede grande resistenza e un coordinamento mano-occhio. I piccoli giocatori hanno infatti bisogno di essere coordinati per concentrarsi sul palleggio e allo stesso tempo essere pronti a passare la palla a un altro giocatore o tirare a canestro.

Capacità COGNITIVE: questo sport è ottimo per affinare le capacità cognitive e strategiche dei più piccoli. Infatti, il minibasket è un gioco di strategia. I movimenti in campo e tutto ciò che è coinvolto nello sport, i bambini impareranno a essere strategici nel modo in cui giocano e questo porterà a migliorare le loro capacità di problem solving.

Capacità SOCIO-RELAZIONALI: il minibasket è uno sport di squadra, questo rappresenta una grande opportunità per i bambini di stringere amicizie con i compagni di squadra.

Capacità EMOTIVE: gestione della sconfitta e del fallimento; consapevolezza e gestione delle emozioni (es. rabbia, paura, gioia).

Capacità di AUTOREGOLAZIONE: il minibasket implica il rispetto delle regole e dei regolamenti di gioco, imparando a seguire le indicazioni di allenatori e compagni di squadra.

Victoria Village nei suoi programmi dopo-scuola organizza corsi di minibasket in un ambiente dedicato e sicuro. Per maggiori info: Tel. 327 026 8499

‘‘Non c’è niente di più importante per il futuro del mondo, del modo in cui prepariamo la prossima generazione’’ Bruce Alberts.

Nel 2021 esistono ancora persone che reputano la scienza un argomento per pochi eletti. In realtà è stato proprio l’uomo a scoprire ed elaborare le nozioni nel corso del tempo e a perfezionarle, dunque, tutti siamo dotati di intelligenza e capacità di apprendere. Anche e soprattutto i bambini.

Insegnare la scienza ai bambini non deve avere l’obiettivo di convincerli a diventare dei futuri scienziati, ma far capire loro che la scienza fa parte della vita di tutti i giorni.

Sono loro che tra qualche anno diventeranno futuri cittadini e dovranno prendere decisioni sulla base delle loro conoscenze. Dovranno essere in grado di filtrare e criticare tutto ciò che quotidianamente ci viene sottoposto.

E non c’è modo migliore che insegnare la scienza, sfruttando la naturale curiosità dei bambini unita alla loro voglia di gioco.

È possibile, infatti, passare importanti concetti scientifici sotto forma di gioco, dando la possibilità ai bambini di avvicinarsi alla scienza senza annoiarli.

L’educazione scientifica, infatti, non può essere solo teorica. Coinvolgere i bambini implica il suscitare in loro un certo interesse. Coinvolgere significa mettere in atto alcuni esperimenti e laboratori. Basta pensare alla soddisfazione nel giocare con qualcosa costruito da sé!

Eseguire degli esperimenti, per spiegare meglio la lezione, stimola la curiosità del bambino e la propria fantasia, nonché l’incremento di un certo interesse nei confronti della materia.

Una strategia che è possibile mettere in atto è quella di creare dei lavori di gruppo. Questi, oltre al vantaggio della socializzazione tra i più piccoli, possono aiutare molto nella facilitazione all’apprendimento della materia.

Inoltre, bisogna sempre rispondere con il tono giusto alle loro domande e perplessità.

Victoria Village organizza, nei suoi programma doposcuola, corsi e laboratori di scienze con Clementina, studentessa in chimica.

Sei interessato/a ai nostri corsi? Contattaci: https://victoriavillage.it

Un bambino creativo è un bambino felice, come diceva Bruno Munari. Quando un bambino può esprimere liberamente emozioni e sentimenti attraverso il linguaggio dei segni, delle forme e dei colori, allora sì è davvero felice.

Arte e creatività svolgono un ruolo fondamentale nello sviluppo del bambino, tuttavia, all’interno dei programmi educativi scolastici, le discipline artistiche sono collocate in secondo piano rispetto alle altre.

L’arte, nelle sue forme più varie (arti visive, musica, teatro, danza, etc.), coinvolge tutti i sensi del bambino e ne rafforza le competenze cognitive, socio-emozionali e multisensoriali.

Durante la crescita del bambino, l’arte influenza lo sviluppo del cervello, le abilità, la creatività e l’autostima, favorendo inoltre l’interazione con il mondo esterno e fornendo tutta una serie di abilità che agevolano l’espressione di sé e la comunicazione.

Le attività artistiche consentono ai bambini di lavorare in gruppo, favorendo i processi di socializzazione, integrazione, comunicazione e di compartecipazione. Partecipare ad un laboratorio creativo costituisce un momento di massima espressività, incide positivamente sul clima scolastico e contribuisce allo sviluppo di abilità disciplinari e transdisciplinari.

La crescita di un bambino è la fase della sua vita che risulta fondamentale anche per la formazione del carattere e della personalità.

Sulla base di ciò, il Victoria Village organizza laboratori creativi per bambini e ragazzi. Tutti i laboratori si esplicano attraverso il gioco, la socializzazione e sono organizzati con la finalità di raggiungere obbiettivi specifici: stimolazione della sensibilità creativa del bambino, offrendogli uno spazio in cui esprimersi liberamente, sviluppare spirito di empatia, socializzare attraverso il lavoro di gruppo cooperativo, offrendo uno spazio per esperienze di condivisione ed integrazione, permettendo, inoltre, l’acquisizione di competenze trasversali, spendibili anche in altri contesti.

Per maggiori info sui nostri corsi e laboratori creativi: www.victoriavillage.it

La musica è importante per lo sviluppo sociale e psichico dei bambini: come avvicinare i bambini alla musica

I bambini che sin da piccoli hanno a che fare con la musica hanno dei vantaggi in più rispetto agli altri, sia che frequentino un corso di canto, sia che decidono di imparare a utilizzare strumenti.

Tra i bambini e la musica esiste un legame incredibile.

Secondo recenti studi, la musica migliora le abilità cognitive e non cognitive più del doppio rispetto ad attività sportive, teatro o danza. E, in generale, i bambini che studiano musica possiedono migliori capacità cognitive e voti scolastici migliori e sono più aperti, ambiziosi e responsabili.

Come avvicinare i bambini alla musica?

Un’educazione musicale è possibile sin dalla più tenera età.

È utile condividere delle esperienze musicali con i propri figli, magari partecipare a concerti dal vivo, ad attività o corsi musicali appositamente proposti per i piccoli, ritagliarsi in casa dei momenti musicali dedicati, con giochi, canti, ecc.

È importante affidarsi ad insegnanti di musica formati per l’insegnamento ai bambini, dove si utilizzino delle precise metodologie didattiche e dei libri di testo di riferimento. L’insegnamento ai bambini comporta un grande impegno, grande preparazione, e un costante aggiornamento didattico e pedagogico. Perché ogni bambino non è “un vaso vuoto da riempire”, ma è già un prezioso piccolo bocciolo in divenire, che ha bisogno dei giusti stimoli per poter fiorire e sprigionare il “proprio sé”».

Assecondare le inclinazioni del bambino. La scelta dello strumento deve seguire l’inclinazione o il desiderio del bambino, senza forzarlo su scelte non sue.

Victoria Village organizza corsi di Educazione Musicale, un ottimo strumento di socializzazione, esperienza in cui vivere insieme e liberare le proprie emozioni, ascoltare il proprio corpo e ciò che lo circonda, sviluppare la capacità di improvvisare usando l’immaginazione.

L’importanza della socializzazione: come aiutare i bambini a socializzare con gli altri

Quanto è importante per un bambino trascorrere del tempo con gli altri bambini? È necessario spingere i bambini alla socializzazione? L’asilo nido o una ludoteca o un’attività sportiva può essere un luogo per favorire le sue capacità relazionali?

Sono le domande che affollano la mente di ogni neo genitore alle prese con il primo figlio.

Il processo di socializzazione nei bambini inizia già dai primi giorni di vita. Il neonato riconosce l’odore della mamma e durante le prime interazioni con le figure di accudimento comincia a strutturare la sua personalità, inizia cioè a entrare in relazione con l’altro, reagendo agli stimoli ambientali.

Si tratta di piccoli processi di socializzazione che diventano sempre più complessi durante il percorso di crescita.

È soltanto con la scuola, l’asilo, la ludoteca, le attività sportive, che i bambini imparano a rapportarsi a persone diverse dalla famiglia. La scuola (asilo nido, ludoteca) rappresenta il primo passo verso l’indipendenza del bambino, verso la scoperta degli altri, figure differenti da quella materna o paterna.

La sua entrata ufficiale nella scuola dell’infanzia, che può avvenire sin dai primi mesi di vita oppure successivamente, lo porta a doversi relazionare non più con una sola figura familiare, ma con adulti diversi dai genitori e in particolar modo con altri bambini di età simile. La socializzazione nei bambini, in questa fase, riveste dunque un ruolo fondamentale nella loro crescita personale, insegnamenti che gli saranno utili da adulti.

In questa fase si scatenano le prime tensioni emotive come ad esempio, paura, confusione, curiosità e si costruiscono i primi comportamenti sociali in un ambito più formale.

Il gioco riveste un ruolo fondamentale: attraverso il gioco avviene la socializzazione nei bambini. Giocando, infatti, il bambino costruisce le fondamenta della sua identità, sviluppa la personalità ma soprattutto impara a relazionarsi con il mondo esterno, in particolare con altri bimbi e adulti. Giocare aiuta dunque il suo sviluppo cognitivo e sociale.

La socializzazione con altri individui abitua, infatti, il bambino a rispettare spazi e tempistiche di tutti, sia le proprie sia quelle degli altri.

La socializzazione permette l’apertura e la conoscenza di sé attraverso la condivisione delle proprie emozioni. È quindi importante che un genitore favorisca i processi di socializzazione.

La socializzazione, però, è un processo spontaneo e come tale non c’è una data ben precisa in cui è doveroso giocare con gli altri. Ogni bambino ha i suoi tempi e creare pressioni può rischiare solo di ottenere l’effetto contrario. È fondamentale, rispettare sempre i tempi di ciascun bambino.

Il tema centrale attorno a cui si sviluppano le proposte di Victoria Village è quello del ruolo del bambino nella sua società. All’interno del Villaggio vengono proposte ai bambini numerose attività: dai giochi motori e di movimento, ai giochi di manipolazione e creazione (es. disegni, travasi, costruzioni), ai giochi di tipo cognitivo (es. giochi da tavolo, giochi  Montessori), ed infine laboratori creativi con l’utilizzo di materiale di riciclo, cucina, laboratori di moda, sartoria, pittura, scultura, ceramica, musica, TV e giornalismo, attività sportive di squadra (motricità, ballo, baby dance ecc.), sfruttando sempre la dimensione di gruppo e dello stare assieme agli altri.

Il teatro è cibo per l’anima, e quale anima, se non quella dei bambini può trarre maggior beneficio dalla pratica di un’arte come quella della recitazione?

I bambini hanno una naturale propensione a giocare al “facciamo finta che”, e quasi tutti si divertono a travestirsi e ad assumere ruoli diversi, non solo a Carnevale o ad Halloween.

Ma quali sono i benefici di un corso di teatro per i bambini?

Il teatro mette a nudo le proprie emozioni:

Le paure e le insicurezze che il bambino si troverà ad affrontare durante le varie fasi del corso, dal relazionarsi con i compagni alle esercitazioni tecniche, con grande probabilità, saranno le stesse che sarà costretto a dover affrontare da adulto.

Sulla base della recitazione e della socializzazione, l’arte teatrale incoraggerà l’integrazione anche del bambino più timido che, gradualmente, acquisirà sempre più fiducia in sé stesso, stimolando il lessico e la memoria utili per un apprendimento più veloce, anche in ambito scolastico.

Il teatro stimola la condivisione:

Un corso di teatro è un modo per poter condividere il proprio tempo, con gli altri compagni. La condivisione è l’elemento vincente!

Il teatro apre al ‘’confronto’’:

Rappresentare “mondi” diversi a teatro consente ai bambini di venire a contatto con realtà, ma anche sensazioni ed emozioni diverse. Un modo per osservare le diversità che fanno parte del mondo, cercando di comprenderle e accoglierle.

Il teatro stimola la memoria, arricchisce il linguaggio e accresce l’autostima:

Recitare significa imparare la propria parte e interagire con i compagni in prova e su un palco. Attraverso la recitazione, la lettura, la proprietà lessicale e l’abilità d’espressione saranno arricchite e perfezionate, per non parlare della concentrazione, parte integrante di un corso di teatro.

Il teatro sollecita la creatività:

La creatività dei bambini è stimolata nel corso dei laboratori teatrali attraverso esercizi di scrittura e improvvisazione; l’inventiva e la fantasia saranno suscitate anche attraverso lo spirito di squadra.

Victoria Village, nei suoi programmi dopo scuola, organizza Corso di teatro che stimola i bambini ad esprimere sé stessi e ad ampliare i propri meccanismi creativi e comunicativi, attraverso attività che vanno dalla conoscenza e l’autogestione degli stati d’animo, alla coordinazione e dinamica motoria con le meccaniche teatrali. Dalla dizione all’uso della fonetica fino all’approfondimento della vita del personaggio e sulla sua costruzione.

Coding per bambini? Una valida alternativa che stimola e insegna ai piccoli ad avere un primo approccio con le logiche di programmazione.

Il Coding, un’alternativa che insegna ai bambini qualcosa di nuovo e stimolante, facendoli allo stesso tempo divertire.

Negli ultimi anni i programmi educativi per bambini basati sulla programmazione, sono diventati così importanti nello sviluppo dei ragazzi da essere inseriti nei programmi didattici fin dalle scuole elementari.

I programmi di coding educativi, infatti, consentono fin da piccoli di sviluppare diverse competenze importanti dal punto di vista sociale e relazionale.

Perché introdurre il Coding nelle attività dei bambini?

Il coding consente di esprimere sé stessi attraverso la creatività: i bambini creano tutto quello che desiderano! L’unica limitazione è la loro immaginazione.

Il coding aiuta a sviluppare la perseveranza: grazie allo sviluppo del pensiero computazionale, i bambini sviluppano la capacità di risolvere problemi via via sempre più difficili. Il coding insegna la preziosa abilità della perseveranza di fronte a tali sfide.

Il coding insegna i valori del lavoro di squadra: grazie alle piattaforme di coding che permettono di lavorare in gruppo, i bambini imparano ad interagire tra di loro e a relazionarsi per sviluppare progetti in comune.

I vantaggi di acquisire questa abilità, soprattutto per i bambini, sono enormi: imparare a costruire semplici giochi aiuta i bambini a perfezionare la logica e le capacità di risoluzione dei problemi. Inoltre, permette loro di esprimere idee e creatività in modo unico.

Il coding è in grado di produrre benefici di lungo termine, spingendo i bambini ad apprendere meccanismi logici utili nel proseguo della loro carriera scolastica e personale, offrendo loro uno spunto per collaborare ed esprimersi attraverso la versatilità della tecnologia.

Vuoi maggiori info sui nostri corsi di Matematica e Coding?

I nostri gioco-corso si svilupperanno lungo un percorso parallelo alla scuola: gli elementi ed i concetti matematici saranno totalmente integrati nei giochi per imparare a conoscerli in un contesto ludico, sviluppando naturalmente e senza fretta il ragionamento logico e matematico. I giochi prenderanno spunto dai classici giochi di società, di carte o dadi, dalla vita quotidiana (giochi di realtà) o da curiosità del mondo scientifico.

Quando si parla di bambini si sente spesso nominare la psicomotricità. Una disciplina molto importante per il percorso educativo dei bambini.

Ma cos’è e a cosa serve?

La psicomotricità nasce in Francia nel corso degli anni ’60, diffusa, poi, in Italia dagli anni Ottanta, con lo scopo di valorizzare lo sviluppo corporeo del bambino, connettendolo allo sviluppo delle capacità cognitive e dell’emotività.

La psicomotricità utilizza il movimento e il gioco libero per raggiungere i suoi scopi: diventando un’attività divertente e coinvolgente a cui i bambini partecipano con entusiasmo.

La psicomotricità è entrata a far parte della vita dei bambini, sia in ambito scolastico e educativo sia per scopi terapeutici.

I corsi di psicomotricità di tipo educativo sono utili per tutti i bambini e i ragazzi, ma è maggiormente consigliata per i più timidi e insicuri per migliorare la fiducia in sé stessi e le capacità di comunicazione; attraverso il gioco e il movimento libero, i bambini più insicuri saranno infatti più propensi a relazionarsi con gli altri, guadagnando fiducia in sé stessi.

La psicomotricità è rivolta principalmente ai bambini perché per loro il linguaggio corporeo è più importante rispetto a quello che dicono attraverso le parole. Difatti, i bambini esprimono le loro paure e ansie attraverso il corpo.

Utilizzare la psicomotricità nei bambini è un modo per aiutarli nella crescita.  

Allo stesso modo, la psicomotricità è utile per tranquillizzare i bambini più vivaci o, addirittura, quelli che fanno più fatica a mantenere la concentrazione sulle attività.

Come si svolgono le attività psicomotore?

La psicomotricità è prima di tutto interazione: interazione tra il bambino e l’ambiente, interazione tra il bambino e gli oggetti inseriti nell’ambiente e, infine, interazione tra i bambini che, insieme, partecipano al gioco.

I bambini all’interno dell’ambiente, si muoveranno sia in modo libero che attraverso attività strutturate su poche e semplici regole. Attraverso cubi morbidi, cerchi, palloni, bastoni, specchi e magari oggetti per disegnare, i bambini sono invitati a muoversi nello spazio e a conoscerlo e, allo stesso tempo, a esternare la propria interiorità, rispettando i diversi tempi di ogni bambino, giocando in un ambiente protetto.

Victoria Village, nei suoi programmi doposcuola, organizza corsi di psicomotricità, in un ambiente dove non si compete e non si giudica, e dove il bambino sperimenta in modo sereno le proprie abilità, i propri limiti e le proprie paure.

Per maggiori info: CONTATTACI!

‘‘Un adulto creativo è un bambino sopravvissuto’’ così recita una frase celebre di Ursula K. Le Guin.

Il modo migliore per impararla è continuare a immaginare, creare, giocare.

Ma la “creatività” che cos’è veramente?  Un dono innato da invidiare ai “prescelti”, oppure una capacità che si può acquisire con il tempo?

Essere creativi significa rompere le regole esistenti per crearne delle altre migliori. E dentro l’animo dei bambini si nasconde un tesoro meraviglioso: c’è la fantasia, la meraviglia, l’inventiva che li rendono dei veri e propri creativi.

Ma come potenziale la creatività dei bambini?

Libertà totale

Il bambino deve utilizzare tutte le forme espressive a sua disposizione: colori, scrittura, disegno, danza, sport, giardinaggio, poesia, teatro, pasta di sale, costruzioni. Senza imporre gusti e passioni.

Attività artistiche

Lo spirito va nutrito quanto il corpo, e l’arte è un alimento per la creatività. Quindi largo spazio a musei. È importante fargli conoscere scultura, pittura, fotografia… poi starà a lui scegliere a cosa ispirarsi.

L’immaginazione

Stimolare l’immaginazione dei bambini è essenziale per la creatività. Magari lasciandogli inventare una storia, un finale per una favola nota ect.

Cucinare insieme

Trasformare gli ingredienti in una torta è creatività. Il bambino deve sentirsi libero di inventare le proprie ricette, mischiando ingredienti e aromi.

Sconfiggere paura

La paura è l’ostacolo della creatività: i bambini devono superare i loro timori.

Victoria Village organizza laboratori di animazione artistica, con l’obiettivo di stimolare i bambini in modo da renderli creatori attivi delle situazioni sociali che vivono!

‘‘La befana vien di notte con le scarpe tutte rotte…’’

La Befana, nell’immaginario collettivo, è rappresentata, da una vecchietta con il naso lungo, che viaggiando su di una scopa riempie le calze di tutti i bambini.

Nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, infatti, sotto il peso di un sacco stracolmo di giocattoli, cioccolatini e caramelle, a volte anche solo cenere e carbone, la Befana vola sui tetti e, calandosi dai camini, riempie le calze lasciate appese dai bambini.

La Befana, in Italia, si festeggia nel giorno del 6 gennaio, che solitamente chiude il periodo di vacanze natalizie..

Secondo la tradizione cristiana, i Magi diretti a Betlemme non trovando la mangiatoia chiesero informazioni a un’anziana, incontrata lungo la strada. La donna, pur sapendo che i Magi si recavano dal piccolo Gesù, non volle andare con loro in un primo momento. Quando si pentì della decisione, preparò un cestino ricco di dolci e si mise in cammino alla ricerca dei Magi, sperando di raggiungerli. Bussò a ogni casa per trovarli e a ogni bambino che incontrava regalò dei doni, nella speranza di imbattersi anche nel piccolo Gesù. Da allora la Befana girerebbe il mondo, regalando dolci per farsi perdonare e i piccoli metterebbero fuori dall’uscio di casa calze e scarpe per la vecchia signora: se nel suo vagare ne avesse avuto bisogno poteva usarle, altrimenti riempirle di dolci.

Ma vi siete mai chiesti perché la Befana porta, oltre ai dolci, anche il carbone?

A tutti coloro che non si sono comportati bene nel corso dell’anno, la Befana dona anche del carbone. Si tratta di una sorta di rimprovero! In alcuni casi, visto che la Befana non ama le cose monotone e vuole cambiare spesso i segni del suo castigo, porta anche sacchetti di cenere, pezzi di legno, trucioli, paglia o sassi.

Ma perché proprio il carbone?

La Befana nella tradizione incarna anche l’anno vecchio che se ne va per lasciare posto al nuovo. In molte Regioni italiane, c’è l’usanza di bruciare un fantoccio, per salutare l’anno passato. Il carbone è una reminiscenza del falò di fine anno fatto come rito propiziatorio: quello dolce è quindi stato associato nel tempo a una sorta di punizione per i bambini cattivi.

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