La pandemia da Covid-19 ha spinto all’utilizzo di strumenti tecnologici dedicati alla formazione online, meglio nota come DAD- Didattica a distanza.

L’emergenza sanitaria Sars-Covid-19 ha modificato le abitudini di ciascuno di noi, portandoci a riadattare le modalità di lavoro, la gestione familiare ma soprattutto per bambini e genitori una delle sfide più grandi è la gestione della DAD, la didattica a distanza. Una realtà che interessa tutti se pensiamo che la loro formazione è la base su cui poggia il futuro della nostra società.

Il problema più grande è organizzarsi dal punto di vista tecnico per permettere ai propri figli di seguire le lezioni online.

Soprattutto per le famiglie con due, tre o più figli è molto difficile garantire contemporaneamente una buona connessione internet.

Un problema da non sottovalutare, inoltre, è il duplice compito che i genitori affrontano durante la pandemia, ovvero lavorare sul posto di lavoro o in smart working e contemporaneamente assicurarsi che i figli rispettino gli impegni scolastici.

E se da un lato la generazione di studenti è in grado di usare gli strumenti tecnologici forse meglio dei propri genitori, dall’altro i più penalizzati sono stati gli alunni della scuola dell’infanzia e della primaria, ai quali al di là della didattica, è mancato lo spazio del gioco e della socializzazione.

In questo tempo sospeso, e in questa scuola che non è scuola, l’obiettivo principale degli adulti e della scuola è che i bambini e i ragazzi restino sereni, senza ansie e, per quanto possibile, di buon umore.

Indubbiamente, è importante imparare nuove applicazioni per la comunicazione e, non dovendo uscire, avere maggior tempo per organizzare lo studio.

Ma, i frequenti problemi di connessione, le difficoltà nel chiarirsi dei dubbi, in caso di incertezze, la noia di rimanere davanti ad un pc tante ore, senza relazioni sociali concrete e dirette, fanno pendere l’ago della bilancia verso i contro della DAD, perché, come diceva Aristotele, l’uomo è un animale sociale ed ha bisogno, per realizzarsi, di stare insieme agli altri.

Dunque, se da un lato la didattica a distanza è un antidoto al restare fermi, le scuole hanno continuato con il percorso didattico attraverso lezioni online, registrazioni, compiti e contatti diretti o indiretti con i propri studenti; dall’altro soprattutto per i più piccoli, dove il contatto con l’insegnante è fondamentale per la crescita e l’apprendimento, l’utilizzo della didattica a distanza è molto complesso e poco funzionale.

Un’indagine del Centro Studi del Consiglio Nazionale degli psicologi mostra la sofferenza degli allievi per la mancanza delle lezioni in presenza: dalla ricerca emerge che oltre 6 ragazzi su 10 fra i 14 e i 19 anni tengono “molto” alla didattica in presenza, e il 54% ne soffre “molto” la mancanza.

I giovani associano la scuola a socialità, crescita e confronto, mentre le lezioni a distanza a fatica, stress e noia. La scuola d’altronde non è solo trasmissione di contenuti e informazioni ma un luogo di relazioni e di socialità e ai ragazzi non manca lo spazio fisico, ma lo spazio psicologico fondamentale per il loro percorso di crescita.

Molti bambini e ragazzi, inoltre, rischiano di restare indietro nell’acquisizione delle competenze e delle attitudini richieste dal loro percorso di studi.

Victoria Village si propone di offrire ai ragazzi l’opportunità di acquisire le competenze necessarie e di colmare le lacune causate dalla DAD, per accedere al nuovo anno scolastico con maggiore sicurezza e preparazione.

Il Corso di recupero in Matematica ed Informatica è rivolto a studenti principianti e avanzati (6-14 anni).

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