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Arriva l’estate. Come proteggere i bambini dal caldo? Segui i nostri consigli!

I bambini sono particolarmente vulnerabili alle ondate di calore: con l’arrivo dell’estate è bene prendere qualche precauzione.

Attenti al rischio disidratazione!

Più sono piccoli, più i bambini sono esposti al rischio disidratazione. Questo perché sudano di più, non riescono a disperdere efficacemente il calore. Ecco perché è importante offrirgli da bere spesso, specie quando ci si trova nei luoghi più caldi dove si suda di più. Senza calorie e senza caffeina, l’acqua è di gran lunga la migliore arma per prevenire la disidratazione. La quantità di liquidi necessari dipende dal calore, dal grado di attività e dal tempo in cui i bimbi giocano all’aperto. Per garantire che ogni bambino abbia abbastanza acqua, dovrebbe essere offerta almeno 6 volte al giorno, anche se non ha sete. Quando gioca all’aperto, assicuriamoci che il bambino abbia una bottiglia piena di acqua fresca e incoraggiamolo a fare delle pause per bere.

Alimentazione ricca di liquidi.

In estate bisogna dare la preferenza ad un’alimentazione ricca di frutta e verdura, che contengono un’alta percentuale di liquidi e di sali minerali che si perdono con la sudorazione. Limitare invece i grassi, che servono all’organismo per produrre calore di cui adesso proprio non abbiamo bisogno!

Al fresco nelle ore più calde!

Nelle ore centrali della giornata il bambino deve essere tenuto a casa o comunque in un luogo fresco. Se lo portiamo in spiaggia, alle 11 si va via e si può tornare dopo le 17.

Aria condizionata sì, ma con moderazione.

Per rinfrescare gli ambienti, il condizionatore è un’ottima soluzione, ma evitando di abbassare in modo esagerato la temperatura, per evitare sbalzi troppo bruschi tra dentro e fuori, diminuiamo la ventilazione e dirigiamo le alette in modo che il vento non gli arrivi addosso in modo diretto. Una buona alternativa è costituita dal ventilatore, che smuove l’aria e aiuta la traspirazione cutanea.

L’Estate 2022 è arrivata e noi ci siamo pronti ad accogliere i vostri bambini con un programma ricco di attività!

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Via V. Gioberti, 61
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È importante raccontare ai bambini la nostra democrazia, attraverso la storia della Festa della Repubblica e della Costituzione

Ci avviciniamo ad una data importante per la nostra storia, quel 2 giugno, giorno in cui festeggiamo la Repubblica e l’inizio di un grande cambiamento dopo la guerra. Ogni anno i bambini si chiedono come mai il 2 GIUGNO è un giorno di festa: ecco attività e filastrocche per spiegare la Festa della Repubblica!

La storia

Era il 1945 quando, finita la Seconda Guerra Mondiale, i partigiani insieme alle truppe alleate, riuscirono a sconfiggere e mandare via le truppe di Hitler e Mussolini.

L’Italia fino a quel momento era stata una Monarchia.

La Monarchia è una forma di governo in cui una nazione ha a capo un re. Quando il re muore, prende il suo posto uno dei suoi figli.  In Italia il re era Vittorio Emanuele III di Savoia, che faceva parte appunto della dinastia dei Savoia. Vittorio Emanuele III però non solo prima si era alleato con Mussolini, ma poi, nel momento della disfatta di quest’ultimo, era scappato lasciando gli italiani soli. Molti italiani erano delusi e insoddisfatti da questa forma di governo.

Il 2 Giugno del 1946 così venne istituito un referendum popolare in cui si chiese agli Italiani se preferivano avere una Monarchia o una Repubblica.

Un referendum è uno strumento attraverso il quale i cittadini possono esprimere il loro parere su questioni molto importanti: si va così alle urne per votare, esprimendo le proprie preferenze su quella questione.

Nello stesso momento gli italiani furono chiamati a scegliere tra Monarchia e Repubblica, l’Assemblea Costituente, cioè i rappresentanti del popolo, furono incaricati di scrivere, discutere e approvare una nuova Costituzione, cioè un testo che elencasse i diritti e i doveri dei cittadini.

Le attività

Naturalmente il “cuore” dei festeggiamenti è a Roma, la nostra capitale, dove le più alte cariche dello Stato partecipano ad un fitto cerimoniale. Si comincia già al mattino, con l’alzabandiera solenne all’Altare della Patria e e la deposizione di una corona d’alloro da parte del Presidente della Repubblica al Milite Ignoto, il monumento dedicato simbolicamente a tutti i soldati caduto in guerra e di cui non è mai stato possibile scoprire l’identità. All’evento partecipano le massime cariche dello Stato e dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli (il cui vero nome in realtà è “Canto degli Italiani”) è tradizione che si tenga l’esibizione delle Frecce Tricolori.

A questo punto Presidente della Repubblica, scortato dai Corazzieri, prima si reca in via di San Gregorio per passare in rassegna i reparti schierati dell’esercito e quindi giunge ai Fori Imperiali per assistere alla parata militare. Nel pomeriggio, infine, i giardini del palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, vengono aperti al pubblico e si tiene un grande concerto con le orchestre e le bande dell’Esercito, della Marina e dei vari corpi di polizia.

Le Filastrocche

Anche una filastrocca può essere un bel modo per celebrare a dovere la nostra bella Repubblica.

La bandiera di Graziella Ajmone

Quando la vedi così bella,

saluta la tua bandiera!

È tessuta di sangue e di sole,

di lacrime e di primavera.

Baciala, bambino mio,

come baciassi la mamma:

in essa c’è tutta la terra

che t’ha donato Iddio.

Italia di Renzo Pezzani

Ricca o povera, Italia,

sei la patria mia.

Sei così bella che somigli alla mia mamma.

Ti vedo nelle città dove si lavora.

Ti vedo negli occhi della gente.

Ti vedo nei colori della bandiera.

Ti è piaciuto l’articolo? Seguici per altre informazioni e notizie!

Cucinare coi bambini, per apprezzare e rispettare il cibo

Sostituire la cucina giocattolo con quella vera è un’ottima decisione: consentire ai bambini di partecipare alla preparazione dei cibi permette loro, in modo divertente e giocoso, di acquisire, sviluppare e migliorare delle abilità utili nella vita di tutti i giorni.

Il gioco della cucina è la soluzione giusta per stimolare la fantasia e la creatività dei bambini e aiuta a evitare un atteggiamento passivo nei confronti dell’alimentazione. Lasciare che i bimbi manipolino gli alimenti al fine di cucinarli e che li assaggino al termine della preparazione, sviluppa tutte le loro capacità sensoriali e li abitua a confrontarsi con il cibo, anche dal punto di vista formale (es. che aspetto ha un alimento, prima di venire cotto?).

In più, cucinare e giocare in cucina con i bambini rende consapevoli i piccoli cuochi dell’impegno legato alla preparazione di un pasto: anche il cibo merita rispetto!

Ti piacerebbe che i tuoi figli si divertissero in cucina, imparando il valore educativo del cibo cucinato con amore?

Abilità comunicative e linguistiche

Per preparare una ricetta insieme ai bambini, è necessario comunicare in modo efficace ed essere chiari sui passaggi da seguire, sugli utensili da utilizzare, sugli alimenti richiesti, ecc. Questo permette ai bambini di apprendere molte parole nuove, di sviluppare le abilità comunicative, di imparare l’ascolto attivo e di sviluppare la capacità di ragionare.

Abilità matematiche e di lettura

Per seguire correttamente una ricetta, è essenziale comprendere ciò che è stato scritto. Allo stesso modo, è necessario conoscere alcuni concetti matematici per conteggiare e misurare la quantità degli alimenti.

Abilità sensoriali e percettive

La preparazione di nuove ricette aiuta i bambini a scoprire e conoscere nuovi alimenti e sperimentare il loro sapore, colore e consistenza. Questo è ideale per la stimolazione sensoriale. I bambini imparano così a individuare i diversi tipi di alimenti, la loro consistenza e i vari sapori.

Victoria Village organizza lezioni di cucina con Giovanni e Marco: PIZZA AL FORNO — IMPASTO, FARCITURA, SERVIZIO A TAVOLA.

Attraverso le nostre lezioni di cucina, i bambini sviluppano più autonomia, autostima e creatività: scoprono ingredienti e sapori nuovi, imparano divertendosi a creare ricette che hanno il profumo della felicità!

Per maggiori info:

Tel. 327 026 8499
info@victoriavillage.it

Giocare fa bene, lo sanno bene i bambini

La Giornata Mondiale del Gioco si celebra, come ogni anno, il 28 maggio.

Il gioco è un aspetto fondante della crescita e della socialità che si dispiega dall’infanzia, ponendo le radici di un sano sviluppo psico-motorio, sino all’età adulta, garantendo spazi di condivisione e leggerezza fondamentali a qualsiasi età. I momenti ludici, fungono da occasioni informali, finalizzati alla condivisione, al piacere di stare insieme ed al divertimento.

Proprio in funzione dell’importanza del gioco, ormai riconosciuta dalla Comunità Scientifica di tutto il mondo, dal 1998 si celebra la “Giornata Mondiale del Gioco”, che intende essere una giornata rievocativa delle potenzialità dell’attività ludica.

Victoria Village, dove i bambini devono giocare per il piacere di farlo, senza pressioni.

Il gioco è una cosa seria. Lo sanno bene i bambini che attraverso il gioco sperimentano, imparano, crescono. Proprio per ricordare l’importanza del gioco nel processo di sviluppo dei bambini, è stata istituita la Giornata Mondiale del Gioco, che si celebra il 28 maggio. L’Istituto Superiore di Sanità, da sempre impegnato a promuovere le iniziative e le buone prassi in tema di salute pubblica, conferma l’importanza del gioco soprattutto per i bambini e ragazzi con disabilità.

Attraverso il gioco infatti è possibile promuovere le interazioni tra pari e l’inclusione sociale. I momenti di gioco, se opportunamente adattati, sono occasioni informali unicamente finalizzate al piacere dello stare insieme ed al divertimento, che assecondano le relazioni tra bambini e ragazzi con e senza disabilità favorendo pari opportunità ricreative, educative e sociali.

I bambini giocano: lo fanno naturalmente perché il gioco è una delle attitudini umane, innate e spontanee che, con il passare degli anni, si dimentica e viene messo da parte.

Nel bambino il gioco è una delle forme comunicative principali e primordiali; è il modus operandi di corpo e mente che il bambino usa per elaborare emozioni, conoscere la realtà, apprendere il mondo. Va da sè che, tolto il gioco ad un bambino, gli si toglie un modo di esprimersi e comunicare.

Il diritto al gioco per i bambini e ragazzi deve essere garantito non solo all’interno del sistema scolastico, ma anche durante il tempo libero attraverso il superamento di barriere architettoniche e culturali.

Victoria Village è uno spazio destinato al gioco, gestito da educatori specializzati e professionisti. Non è solo un luogo dove ci sono solo giocattoli, ma uno spazio educativo per creare e inventare, che garantisce ai bambini il diritto di giocare e di fare esperienze.

Per maggiori info:

Contatti
Via V. Gioberti, 61
50121 Firenze
Tel. 327 026 8499
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Quanto fa bene ai bambini stare con i loro pari?

In passato si trascorreva molto più tempo in strada, dove si avevano più occasioni di incontrare gli amici, mentre adesso grandi e piccoli sono sempre più impegnati e, quando finalmente si ritorna a casa, non si ha alcuna voglia di andare al parco o vedere altra gente, soprattutto se tra le mura domestiche ci sono tanti bei giochini tecnologici che permettono di trascorrere tanto tempo in santa pace.

Ma quanto è importante per un bambino stare in compagnia di altri bambini?

L’esperienza di frequentare coetanei permette ai bambini di sviluppare valori diversi rispetto a quelli sperimentati all’interno delle mura domestiche. All’interno di un gruppo dei pari, infatti, l’esperienza dei bimbi si arricchisce di diversi spunti d’azione molto più liberi e spontanei rispetto alle condizioni vissute all’interno della sfera familiare.

Sostenuti dal gioco, i bambini hanno la grande possibilità di migliorare ed ampliare la consapevolezza di sé stessi, conoscere l’influenza che hanno sui coetanei e comprendere come si interagisce all’interno di un gruppo.

La socializzazione è un processo che si costruisce, ma serve l’aiuto anche dei grandi.

Partecipando ai gruppi educativi, i bambini avranno la possibilità di lavorare su scambio, confronto e collaborazione, tutti aspetti caratteriali che gli saranno fondamentali per un corretto percorso di crescita. Le interazioni vissute durante i laboratori e gli spazio gioco promuovono dei contesti gruppali in cui gli stessi bambini possono allargare la loro consapevolezza, la conoscenza di sé e mettersi in gioco attraverso le loro competenze e potenzialità

Stai cercando un luogo dove favorire la socializzazione del tuo bambino?

Scegli Victoria Village! Chi siamo?

Siamo un centro ludico, permettiamo ai bambini di entrare in contatto con educatori professionalmente formati e con i loro coetanei in un contesto del tutto diverso a quello familiare o scolastico (dove vigono regole e ritmi scadenzati). Nel nostro centro protagonisti sono il gioco, la libertà di muoversi e di inventare, di socializzare e di sentirsi liberi di esprimersi, senza vincoli di orario e senza pressioni.

Per maggiori info:

Via V. Gioberti, 61
50121 Firenze
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Il Primo Maggio spiegato ai bambini e alle bambine

Il Primo maggio è la festa del lavoro e dei lavoratori ed è bene che anche i bambini comprendano il significato di questa giornata. Anche se la crisi economica e i pochi posti di lavoro disponibili, non permettono di festeggiare a dovere questa festa, non dobbiamo lasciare che la negatività colpisca anche i più piccoli. Esiste una favola in grado di spiegare l’importanza della festa del lavoro anche ai più piccoli.

La favola dei piccoli lavoratori

Per rendere questa giornata comprensibile anche ai più piccoli, è possibile raccontare loro la favola dei piccoli lavoratori. Secondo questo racconto, tanto tempo fa un gruppo di bambini lavoratori abitava in un villaggio lontano. Questi piccoli erano in grado di costruire capanne, allevare il bestiame e studiare le tabelline. Tutti condividevano tutto ed erano felici. Un bel giorno, però, alcuni bambini decisero di imporre delle regole e obbligarono tutti gli altri a sottostare alle loro direttive. Questi bambini vennero chiamati padroni. Gli altri abitanti del villaggio non erano abituati ai nuovi ritmi e si chiedevano se fosse giusto sottostare a queste regole. Un piccolo gruppo di bimbi decise di formare un sindacato, cioè un insieme di persone che si opponesse ai nuovi ordini. L’insieme di più voci avrebbe potuto garantire un cambiamento. Mano a mano che si spargeva la voce nel villaggio, il sindacato otteneva altri consensi e adesioni da parti degli altri bambini. Finalmente questi lavoratori insoddisfatti organizzarono un grande sciopero: i ritmi quotidiani non permettevano riposo e i bambini non potevano sopportare questo sfruttamento. Il padrone venne colto di sorpresa: non pensava che un gran numero di lavoratori potesse opporsi alle sue direttive. Allora nacque un conflitto tra le due parti: i lavoratori chiedevano maggiore tempo libero per giocare; il padrone, invece, voleva tassativamente obbligare i piccoli ai ritmi incalzanti. Per risolvere le divergenze le due parti si misero a tavolino e mangiando pane e marmellata raggiunsero un accordo. I lavoratori si impegnavano a lavorare fino ad un’ora prima del tramonto e poi tutti insieme andavano a guardare i cartoni animati alla televisione. Per celebrare la fine delle divergenze venne istituita la festa del primo maggio.

Continua a seguirci per altre favole!

Chi siamo?

Il tema centrale attorno a cui si sviluppano le proposte di Victoria Village è quello del ruolo del bambino nella sua società, che ci è sembrato coerente con i perseguimenti di fini sociali e pedagogici più ampi, pur restando un modo attraverso cui stimolare i bambini al gioco, alla creatività e alla condivisione.

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Per un bambino crescere insieme ad un animale fa bene alla salute e al comportamento.

La comunità scientifica, i medici e gli operatori del settore pedagogico sono quasi tutti concordi sull’utilità del rapporto tra bambini e animali dal punto di vista del benessere fisico e mentale: gli animali domestici sono un supporto incredibile dei bambini di ogni età, anche dei neonati.

E non soltanto i cuccioli che pure trasmettono tenerezza e senso di protezione, ma anche animali come conigli, gatti, tartarughe aiutano il piccolo a responsabilizzarsi. Insomma, imparano sul campo la bellissima esperienza di “prendersi cura” di qualcuno.

I benefici psicologici di avere un animale domestico sono innumerevoli.  Quali sono?

-Possono essere i confidenti dei bambini di ogni età, soprattutto se creano un rapporto esclusivo.

-Gli animali domestici danno molte “lezioni” sul senso della vita non solo da un punto di vista concettuale ma anche fisiologico: attraverso di loro i genitori possono spiegare la riproduzione, gli incidenti, la morte e la perdita.

-Possono aiutare i bambini a sviluppare il senso di responsabilità.

-Aiutano i bambini a connettersi con la natura.

-Aiutano i bambini a riconoscere e potenziare il rispetto per gli altri.

Crescere con un animale ha dei risvolti sullo sviluppo affettivo del bambino, perché nel rapporto bambino-animale si sviluppano una serie di processi inconsci che influiscono sulla crescita del piccolo. Eccone qualcuno:

-Proiezione: il bambino che ha un animale tende a proiettare su di lui le proprie ansie e le proprie paure; il trasferimento di queste emozioni gli permette di avere una maggiore stabilità emotiva durante la sua crescita.

-Identificazione: altro processo fondamentale per la crescita di un bambino. Quando avviene con un cucciolo, il bambino riesce ad esprimere dei sentimenti che altrimenti non riuscirebbe ad esternare, come se nell’animale potesse riconoscere sè stesso.

-Senso di responsabilità: un bambino coinvolto nella cura di un cane, impara a prendersi cura degli altri, impegnandosi in prima persona nella gestione di un essere diverso da sé.

-Comunicazione: crescere con un animale aiuta il bambino a migliorare eventuali problemi di relazione e di linguaggio.

-Motivazione: vivere con un animale ha un effetto calmante. Il corpo del bambino produce endorfine che aiutano il buonumore e il recupero psicofisico in caso di malattia. Inoltre, la vicinanza con un animale, e il suo grande affetto, diminuiscono il senso di isolamento e tristezza provocato da un periodo di malattia.

Anche Victoria Village ama gli animali ed ha una sua mascotte!

Il nostro bellissimo Coco!

 

Far frequentare un corso di teatro ai bambini o accompagnarli a vedere gli spettacoli teatrali è molto importante per la loro crescita, oltre che divertente.

L’arte teatrale stimola la fantasia dei piccoli, ma li apre anche alla diversità, sviluppa la loro empatia e una migliore percezione del loro corpo nello spazio.

Stai cercando un corso di teatro per i tuoi bambini?

Ovviamente, fare teatro fa bene a qualsiasi età ma ci sono almeno cinque ragioni per cui ogni bambino dovrebbe frequentare un corso di recitazione:

  1. Impara a gestire le emozioni.

L’aspetto emozionale del teatro è importantissimo e da non sottovalutare. L’agitazione, la paura e l’impazienza che un bambino prova subito prima e durante le rappresentazioni possono essere lo specchio del tipo di emozioni che dovrà affrontare da adulto, in circostanze differenti.

  1. Aumenta l’autostima

Per un bambino imparare a memoria la propria parte, interpretare un personaggio ricordandone i gesti e i movimenti, salire sul palco ed affrontare un pubblico è davvero importante, perché per lui è la prova evidente che può affrontare il mondo senza avere paura del giudizio degli altri.

  1. Impara a socializzare

Un laboratorio di recitazione, specie per i piccoli più insicuri, è anche uno stimolo alla socializzazione. Recitare su un palco significa, infatti, condividere quello spazio con altri compagni durante la rappresentazione. Condividere le proprie emozioni e impressioni con gli altri bambini è un ottimo modo per insegnare al bambino ad essere più aperto nei confronti di chi gli sta intorno.

  1. Impara parole nuove

Recitare significa anche dover leggere un copione, imparare a memoria la propria parte e affrontare i dialoghi con i compagni sul palco. Tutto ciò è un enorme beneficio: recitare stimola i bambini a leggere, contribuendo così all’arricchimento del vocabolario.

  1. Migliora il senso estetico

Nei laboratori teatrali spesso ai piccoli viene chiesto di occuparsi anche del lato artistico dello spettacolo. Viene chiesto loro di proporre idee o di contribuire a realizzare la scenografia, il trucco e il costume di scena del proprio personaggio. Occuparsi anche di questa parte della messinscena, oltre a aumentare il loro coinvolgimento, sviluppa enormemente il senso estetico e creativo presente in ogni bambino.

Il nostro Corso di teatro stimola i bambini ad esprimere se stessi e ad ampliare i propri meccanismi creativi e comunicativi.

Guarda qui:

 

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Quanto è importante per il bambino trascorrere del tempo con gli altri bambini? È necessario spingerlo a socializzare? La ludoteca può essere un luogo per favorire le sue capacità relazionali?

Nei primi anni di vita, la famiglia rappresenta l’unico ambiente che il bambino conosce realmente. Questo nucleo è per lui la prima forma di società con cui entra a contatto e dove avviene la sua prima esperienza di socializzazione.

Fino ai 4 anni si parla di pre-socializzazione. Il bambino gioca da solo anche se sta in gruppo. Gli scambi e l’interazione sono molto limitati.

Nel momento della socializzazione secondaria (asilo, scuola ecc.) avviene il processo di formazione delle competenze specifiche necessarie allo svolgimento dei ruoli adulti.

Come spingerlo a socializzare?

L’esser a contatto con gli altri, fare nuove conoscenze, frequentare attività sportive, essere sempre aperti agli altri agevola lo sviluppo di peculiarità caratteriali che danno la possibilità di districarsi anche nelle situazioni più complesse riuscendo a percepire le difficoltà dell’altro, essere riconosciuto tramite conferme che arrivano dagli altri. Quando si è disponibili, si risulta simpatici e divertenti quindi ben accetti dagli altri lo sviluppo di una buona autostima è favorita.

Questo permette di divenire autonomi, essere capaci di raggiungere dei risultati. ottenere successi nella vita, a scuola, nello sport, nelle discipline musicali. E tutto sostanzialmente da soli. È quindi importante che un genitore favorisca i processi di socializzazione aiutandolo a crescere senza paura dell’altro.

I bimbi con difficoltà a socializzare si mostrano più chiusi ed introversi, più permalosi e meno generosi, più timidi o più aggressivi, più isolati dal gruppo e meno propensi al gioco e alla condivisione degli spazi e dei tempi nonché delle attività. Un bambino che non socializza viene escluso automaticamente dal gruppo poiché non è capace di stare con gli altri in quanto non ne è abituato.

La socializzazione permette quindi l’apertura e la conoscenza di sé attraverso la condivisione delle proprie emozioni. Un bambino che interagisce maggiormente ha meno timore di esprimere il proprio vissuto in merito ad una esperienza né di dire la sua se qualcosa non gli va giù. È un bambino più libero.

Lo sport è preferibile al telefonino. Un amico con cui giocare a palla o suonare uno strumento è molto meglio di un videogioco o della playstation. Vivere ogni giorno della propria vita assieme agli altri arricchisce di emozioni e di conoscenze che il mondo dietro uno schermo non potrà mai dare.

I nostri consigli:

La socializzazione è un processo spontaneo e come tale non c’è una data ben precisa in cui è doveroso giocare con gli altri. Ogni bambino ha i suoi tempi e creare pressioni può rischiare solo di ottenere l’effetto contrario.

-Rispetta sempre i suoi tempi;

-Stimolalo con attività che può fare con altri bambini, senza però forzarlo.

-Preferisci le attività all’aria aperta dove può incontrare altri bambini.

-Ritagliati del tempo per giocare insieme. Rispetta le sue regole e alterna le tue. In questo modo, il tuo bambino, egocentrico per natura, si abituerà a mediare tra diversi modi di stare insieme.

-No all’uso di tablet sotto i 2 anni. Non può essere una compensazione!

La nostra città bambini è il luogo ideale: durante i nostri laboratori i bambini sperimentano la socializzazione, la condivisione e la collaborazione, sia attraverso il gioco libero, sia nelle attività guidate e sfogano la loro creatività interagendo anche con gli altri.

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Come spiegare la Pasqua ai bambini? Il significato e le tradizioni

La Santa Pasqua per i bambini è principalmente un tripudio di uova, cioccolata e coniglietti. Eppure, anche senza voler fare del catechismo, sarebbe opportuno che ogni bambino sappia perché, in una certa domenica dell’anno, tutto il Paese si ferma per fare festa.

Il significato religioso

La Pasqua celebra la Resurrezione di Gesù Cristo – Figlio di Dio incarnatosi uomo – che sconfigge la Morte e cancella quel Peccato Originale che gravava sull’umanità dai tempi di Adamo ed Eva.

La Quaresima

Prima della grande festa della Domenica di Pasqua i fedeli si preparano all’evento attraverso la Quaresima ( Che ne dite di preparare il calendario della Quaresima per i più piccoli?), un periodo di circa 40 giorni nel quale si prega e si compiono piccole rinunce.

I più ortodossi osservano giorni di digiuno (il venerdì), ma i più preferiscono mangiare di magro o rinunciare a carni e dolciumi “tentatori”.

La Domenica delle Palme

La domenica prima di Pasqua è la cosiddetta Domenica delle Palme, dove si ricorda l’ingresso a dorso di un asino di Gesù a Gerusalemme, salutato dalla folla festante che sventolava rami di palma in segno di giubilo. Dopo la Domenica delle Palme, comincia la Settimana Santa, nella quale la comunità cristiana ripercorre gli ultimi giorni della vita di Gesù Cristo.

La Settimana Santa

Gesù era un predicatore, ma i suoi comportamenti e il fatto che continuasse a raccogliere sempre più seguaci non era ben visto dalle autorità della comunità ebraica (di cui Gesù stesso faceva parte, essendo nato a Nazareth, in Galilea.)

I sacerdoti e i vecchi tradizionalisti lo ritenevano insomma un pericoloso ribelle, nonché un eretico. Da qui la volontà di punire quello strano uomo che andava dicendo di essere il Figlio di Dio. A consegnare Gesù alle autorità fu Giuda, un Apostolo traditore.

La Settimana Santa scandisce proprio la rievocazione di quei momenti concitati:

Giovedì: ricordo dell’Ultima Cena dove Gesù disse ai suoi discepoli che da lì a poco sarebbe stato tradito e ucciso. In questa occasione Gesù lavò i piedi ai suoi Apostoli, in segno di umiltà (atto che nelle chiese si celebra con il rito della “Lavanda dei Piedi”).

Venerdì: Passione – dal verbo “patire” – e morte sulla Croce. Gesù viene arrestato e portato davanti al Sinedrio, la massima autorità tra i giudei. Per eseguire la sentenza di morte però, Gesù dovette comparire di fronte a Ponzio Pilato, governatore dei Romani che dominavano la regione. Pilato non aveva motivi per ritenere Gesù colpevole, ma per timore che la folla inferocita si ribellasse, confermò la condanna. Prima della crocifissione, Gesù dovette subire torture e umiliazioni che I cristiani celebrano ripercorrendo le dodici stazioni della Via Crucis, un percorso dove i fedeli rivivono tutti gli episodi avvenuti durante la crocifissione.

Sabato: messe e lutto per la morte di Cristo

Domenica: Pasqua e festeggiamenti. Gesù risorge e si manifesta ai suoi conoscenti più intimi.

Seguiteci per altri consigli!

Victoria Village, organizza laboratori creativi di Pasqua.

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