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Imparare l’inglese fin da piccoli è una delle abilità più importanti che i bambini possano acquisire.

Sempre più ricerche scientifiche in ambito psico-linguistico e pedagogico evidenziano che le lingue si apprendono con maggiore semplicità, efficacia e immediatezza in tenera età rispetto all’età adulta perché i bambini sperimentano una fase di crescita in cui il cervello è più ricettivo, duttile e predisposto all’assimilazione di nuovi suoni e nozioni.

I bambini acquisiscono più facilmente una corretta pronuncia e intonazione, perché più sensibili ai processi di riconoscimento, ripetizione e memorizzazione dei suoni.

Non portano con sé le inibizioni e le paure degli adulti sulla possibilità di sbagliare, per cui sperimentano la seconda lingua con spontaneità e disinvoltura.

Ma quali sono i benefici dell’imparare una seconda lingua in tenera età?

L’esposizione a più linguaggi permette di migliorare la capacità di ascolto e comprensione, oltre che di differenziazione e categorizzazione, poiché il bambino impara a riconoscere e distinguere chiaramente suoni e parole tra le diverse lingue;

l’apprendimento di una seconda lingua sviluppa tutte le capacità cognitive del bambino, stimola e potenzia la memoria, la concentrazione e l’attitudine al problem solving. I bambini che imparano una seconda lingua sono, infatti, più rapidi nel prendere una decisione, sono più versatili, flessibili e con spirito critico, in grado di riconoscere e catalogare le situazioni e scegliere il codice linguistico ed espressivo più adatto al contesto e all’ambiente;

la seconda lingua aiuta i bambini ad acquisire una mentalità aperta al confronto e alle differenze. Il plurilinguismo sviluppa la curiosità e la socialità, offrendo una prospettiva internazionale;

imparare una seconda lingua apre le porte alle altre culture. Esso è una chiave di accesso privilegiata, per conoscere culture diverse da quella d’origine, offre modi diversi di esprimersi e rende più profonda la consapevolezza verso il mondo.

In un mondo dove l’inglese è diventato il linguaggio più comune, perché non studiarlo fin da piccoli?

Victoria Village organizza corsi di inglese dove l’apprendimento si accompagna al divertimento e al sorriso, in questo modo crediamo di ottenere un aumento della concentrazione, dell’impegno e della motivazione dei nostri piccoli allievi.

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Con l’autunno iniziamo a vivere giornate più corte, più buie che ci preparano al freddo invernale. Come vestire i bambini?

L’autunno, si sa, si caratterizza per un’elevata instabilità climatica quindi ogni mattina scegliere l’abbigliamento per i propri bambini mette a dura prova il self control delle mamme.

Sebbene si pensi che il freddo non vada bene e che i bambini devono essere riparati, si sbaglia. In realtà è molto più facile che virus e batteri si diffondano negli ambienti chiusi, quindi perché privare i bambini di passeggiate e giochi fuori casa? Inoltre trascorrere del tempo outdoor consentirà di aumentare le difese immunitarie. Stare, quindi, sotto una campana di vetro non giova a nessuno… solo ai batteri e ai virus!

COME PROTEGGERE I BAMBINI DAL FREDDO?

Per uscire, meglio scegliere le ore più calde della giornata, preferendo quelle centrali in cui le temperature sono un po’ più alte;

Controllare sempre che mani, piedi e testa (considerate che attraverso la sola testa si ha dispersione di buona parte del calore corporeo) siano ben coperti e mai freddi;

Partire da una buona alimentazione, in quanto una dieta equilibrata, ricca di frutta e verdura, fornisce un adeguato apporto nutritivo e di liquidi, aiutando il sistema immunitario;

Fare indossare ai bimbi abiti caldi, morbidi e confortevoli, vestendoli a strati (la famosa “cipolla”), proteggendoli con sciarpe, guanti e cappellini. Se i bambini sudano correndo all’aria aperta, svestiteli un poco e quando vi avviate verso casa ricopriteli, perché il sudore può far ammalare.

COME VESTIRE I BAMBINI QUANDO FA FREDDO?

I giochi all’aria aperta fanno bene al bambino sia dal punto di vista fisico che psicologico e quindi anche in autunno e in inverno è bene non privarli di questo piacere però è necessario vestirli adeguatamente.

Un adeguato abbigliamento deve coprire i bambini e permettere anche un facile movimento. In questo modo potranno stare all’aria aperta senza correre troppo rischi. La scelta dell’abbigliamento varia molto in relazione al tipo di attività cioè se il bambino deve semplicemente giocare fuori o al contrario se pratica sport all’aperto (come calcio o calcetto)

L’attività fisica mette in moto tutti i muscoli e questo tende ad aumentare la produzione di calore nel nostro organismo perciò anche durante lo sport sarebbe opportuno vestire i bambini a strati in modo che man mano che la percezione del calore aumenta possono “liberarsi” di qualcosa di troppo.

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Nella fantasia di un bambino è possibile che ci sia un mostro sotto il letto e che le streghe abbiano poteri magici…

I bambini vivono leggeri, fiduciosi e spensierati grazie a una grandissima dose di FANTASIA.

La fantasia ha un ruolo fondamentale nella crescita di ogni individuo ed è grazie a lei che da adulti si avrà la speranza di un futuro migliore.

Coltivare l’immaginazione da piccoli ci permette di credere di poter arrivare al nostro obiettivo, di superare limiti che ci sembrano troppo grandi e di credere fino in fondo in noi stessi e negli altri.

Ovviamente la fantasia non basta e con la crescita si deve capire che va affiancata da un grande impegno e dedizione, ma almeno riuscire a fantasticare su un qualcosa è il primo passo per riuscire a realizzarlo.

Un bambino deve essere libero di fantasticare su qualunque cosa, di vedere gli alberi rosa e il cielo verde, se così gli va. Stesso discorso vale per i sogni sul suo futuro: capita che i bimbi si immaginino astronauti, cantanti famosi, scienziati e via dicendo, nulla è impossibile, tantomeno gli obiettivi ambiziosi, purché l’ottimismo venga, ad un certo punto della vita, associato all’impegno.

Perché è importante incrementare la fantasia per una crescita più sana e felice?

1.La fantasia svolge una funzione equilibratrice nel mondo psichico del bambino.

2.La realtà, troppo spesso, è fatta di frustrazione, difficoltà e i limiti. Attraverso la fantasia, la realtà diviene maggiormente flessibile e più accettabile e più vicina ai propri desideri ed alle proprie aspettative e vengono neutralizzati conflitti e frustrazioni. Egli può creare e trasformare ogni cosa a suo piacere, secondo i propri desideri, le proprie aspettative ed esigenze.

3.La fantasia permette di sognare situazioni più felici e rassicuranti; nel mondo della fantasia, infatti, l’inverosimile e l’incredibile diventano possibili e realizzabili. Tale meccanismo permette al bambino di affrontare ogni difficoltà, rendendola più controllabile.

4.La fantasia stimola il bambino alla ricerca di soluzioni che da un piano fantastico, man mano passano ad un piano più concreto.

Come stimolare la fantasia?

1.Attraverso il gioco.

Sono tanti i giochi che alimentano l’immaginazione e stimolano la fantasia: le costruzioni, i giochi fatti in casa realizzando oggetti con materiali di riciclo, il disegno e tutto ciò che è di manuale come la manipolazione della plastilina.

2.I libri

Le fiabe notturne, i libri da colorare e da sfogliare, sono ideali per stimolare la fantasia; magari proponendo ai bambini di inventare o immaginare un finale.

3.I lavoretti

Che sia cucinare dei biscotti o creare qualcosa, qualsiasi lavoretto istruttivo, purché non comporti regole didattiche, stimola l’immaginazione.

Scopri il Nuovo Village e tutti i giochi per stimolare la fantasia del tuo bambino!

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La merenda non è soltanto uno spuntino ‘‘spezza-fame’’ ma un pasto molto importante nell’alimentazione dei bambini, un apporto di energia fondamentale per il benessere dei nostri figli.

La merenda è un pasto a tutti gli effetti, deve essere sana, leggera e nutriente proprio come stabilito nelle linee guida proposte dal Ministero della Salute. La merenda dei bambini serve a scandire meglio il ritmo fame/sazietà. Mangiare qualcosa durante il break di metà mattino o metà pomeriggio è necessario per evitare di arrivare troppo affamati a cena ed esagerare quindi con il cibo.

Perché la merenda è importante?

La merenda è importante perché rappresenta un rifornimento di energia, per questo motivo si fa a circa 3 ore dal pasto principale. Infatti saltare un pasto, che sia la colazione, la merenda, il pranzo o la cena, fa sì che il corpo vada in ipoglicemia, cioè una diminuzione degli zuccheri nel sangue, questo porta debolezza, malumore e nervosismo nel bambino.

Si tratta di una sorta di ricarica energetica per il bambino, e come tale non può essere uguale per ogni età, sicuramente un bambino di 6 mesi dovrà fare uno spuntino diverso da un bambino di 5 anni.

Quale merenda fare?

Scegliere gli alimenti giusti è importante per preparare una merenda gustosa e sana. Al primo posto naturalmente ci sono frutta e ortaggi che, con il loro apporto di vitamine e sali minerali, sono un vero toccasana per l’organismo e aiutano la corretta assimilazione dei nutrienti. Una macedonia, un frutto fresco o un pinzimonio rappresentano spuntini ideali. Sì anche alla frutta secca e alla frutta disidratata: la prima aiuta a combattere il senso di fame ed è una preziosa fonte di grassi mono e polinsaturi, fibre insolubili, minerali e proteine; la frutta disidratata invece, mantenendo inalterati i nutrienti per via del metodo naturale di essiccazione a cui è sottoposta, è ricca di fruttosio e glucosio e mantiene le sue proprietà nutritive inalterate: per questo è l’ideale dopo le ore di gioco intenso dei bambini o dopo un allenamento, come anche per lo spuntino di metà mattinata.

Inoltre, è bene alternare spuntini dolci e salati. Per i bambini, è importante imparare ad apprezzare gusti e consistenze diverse. Si possono preparare in casa dei biscotti soffici con frutta secca per lo spuntino della mattina e un piccolo sandwich con formaggio fresco e pomodoro per il pomeriggio, oppure una fetta di pane integrale con un pezzetto di cioccolata fondente al mattino e un piccolo frutto, a cui seguiranno una macedonia di frutta da mescolare ad uno yogurt nel pomeriggio, o ancora dei bastoncini di carota e finocchio da accompagnare con della frutta secca per il mattino (ottime mandorle, noci ma anche nocciole e anacardi) e una fetta di torta alle carote preparata in casa per il pomeriggio.

La merenda deve essere vissuta dal bambino come una pausa di benessere, dallo studio e dallo sport. Una sana abitudine da promuovere, sempre, anche per il suo valore aggregativo e di condivisione, per esempio a scuola, utile per fortificare la relazione tra insegnanti-bambini e bambini tra di loro.

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I bambini vogliono camminare scalzi d’estate? Non c’è da preoccuparsi! Camminare a piedi nudi è un toccasana per i più piccoli e non solo quando si portano al mare e si lasciano liberi di andare sul bagnasciuga, ma anche in casa. I benefici della camminata scalza, d’estate ma anche d’inverno con le giuste precauzioni, sono ormai assodati. 

Il fatto che i bambini vogliano camminare in casa senza né calze né scarpe è uno dei modi per fare le loro prime scoperte attraverso i piedi.

In realtà, camminare scalzi, soprattutto in estate, fa bene ai bambini.

Camminare scalzi in estate e, compatibilmente con le temperature, anche nelle altre stagioni permette ai bambini di sentirsi liberi, leggeri e poter salire e scendere da letti e divani senza impedimenti. Che i bambini abbiano i piedi liberi non è una cattiva abitudine né un comportamento da modificare. Medici e specialisti sono i primi a consigliare i genitori di lasciare i bambini senza le scarpe. Alcune ricerche, infatti, hanno dimostrato che camminare a piedi nudi aiuta i piccoli a sviluppare il sistema nervoso per quel che riguarda il movimento. Inoltre, il piccolo può sperimentare e fare nuove esperienze attraverso la motricità ed il tatto.

È un vero toccasana, soprattutto nella fascia d’età 3-6 anni, ovvero quella fase in cui si configura la forma anatomica dei piedini. Il motivo è semplice: i bambini appoggiando direttamente i piedini a terra, quindi a contatto diretto con il suolo senza la “mediazione” delle scarpe, sviluppano più facilmente dei recettori, il cui funzionamento è indispensabile per la crescita. Del resto, si sa quanto sia importante la giusta posizione dei piedi per lo sviluppo complessivo del sistema posturale: sono la nostra base di appoggio, sin da quando muoviamo i primi passi.

Il caldo, poi, può essere un buon pretesto per permettere ai bambini di scoprire il mondo attraverso i piedini. Che sia sul terrazzo, sul pavimento di ceramica o di parquet, i piccoli si sentono liberi a piedi nudi, anche per saltare su letto o divano all’occorrenza.

Lasciare i bambini scalzi fa bene per diversi motivi, tre i più importanti:

-il piede è libero di stare a contatto con l’ambiente;

-il piede non deve sopportare per tutto il giorno i materiali delle scarpe;

-il piede scalzo sulla sabbia aiuta a potenziare i muscoli della gamba.

Insomma, almeno durante l’estate tenere i bambini senza scarpe può fare solo bene al bambino: quindi mamme, almeno durante le vacanze, lasciate respirare i piedini dei vostri bambini!

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L’estate per i bambini rappresenta un momento di libertà, costretti durante l’anno ad accettare ritmi spesso stressanti, regole restrittive, impegni gravosi. Ma quale meta scegliere per le vacanze? Mare o Montagna?

Dopo un inverno in città, l’arrivo della bella stagione porta con sé il desiderio di respirare aria fresca e passare del tempo in mezzo alla natura.

È tempo di vacanze estive e per i genitori, soprattutto per chi ha bambini molto piccoli, è anche il momento di prendere la fatidica decisione: mare o montagna?

Sia il mare e che la montagna sono luoghi di benessere che regalano importanti benefici offrendo diversi vantaggi.

La Montagna

L’aria di montagna fa bene in tutte le stagioni. Indipendentemente dall’altitudine, le località montane sono una meta consigliata per i bambini che hanno un temperamento particolarmente vivace. Il clima e le temperature più basse, infatti, aiutano i bambini più agitati a rilassarsi, distendersi e risposare meglio durante la notte. Inoltre, per i bambini che solitamente si trovano ad affrontare lunghi inverni accompagnati dal raffreddore, dal momento che in montagna la percentuale di umidità è piuttosto bassa, così come anche l’inquinamento, per i bimbi allergici o asmatici una vacanza in questi luoghi può essere una scelta molto salutare.

Regole e Consigli per le vacanze in montagna con bambini:

Non esagerare con l’altitudine soprattutto se i bambini sono molto piccoli: oltre i 2500 metri di quota la densità dell’ossigeno diminuisce in maniera tale che molte persone avvertono il cosidetto “mal di montagna” i cui sintomi sono mal di testa, nausea e vertigini; usare schermi solari protettivi e organizzarsi con abbigliamento apposito per passeggiate ad alta quota.

Il Mare

Il mare è la meta più indicata per portare in vacanza i più pigri. Sole e spiaggia sono perfetti per i bambini che sono abituati a trascorrere la maggior parte del loro tempo sul divano guardando la TV, e per quelli che tendono facilmente ad ingrassare. Gli ampi spazi come la spiaggia permettono infatti ai bambini di muoversi liberamente, giocare, socializzare, fare movimento divertendosi. Inoltre, l’aria del mare, ricca di iodio, aiuta a stimolare l’attività della tiroide, ghiandola che controlla la produzione degli ormoni che regolano il metabolismo. Inoltre, le temperature più alte, stimolano la sete e fanno diminuire la voglia di mangiare cibi pesanti e grassi, a favore di frutta fresca e verdura. Secondo studi scientifici i raggi solari, in particolare, fanno bene ai bambini perché aumentano la produzione di vitamina D (utile per lo sviluppo delle ossa), rafforzano il sistema immunitario e fanno bene all’umore.

Regole e Consigli per le vacanze al mare con bambini:

Per usufruire di tutti i benefici del mare c’è bisogno di un periodo di almeno due o tre settimane e bisogna rispettare delle semplici ma fondamentali regole: evitare le ore centrali della giornata, usare barriere solari come cappellini, creme e occhiali da sole, bere molta acqua e mangiare cibi leggeri e freschi come frutta e verdura di stagione.

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Il gelato è un alimento vero e proprio, adatto a tutte le età, dai bambini ai nonni, la cui origine è antica forse quanto l’uomo.

Il gelato è un ottimo alimento per i nostri bambini, nutriente, dissetante, rinfrescante, perfetto soprattutto quando fa più caldo.

Il gelato non è la gratificazione o premio di fine giornata per il bambino che è stato bravo, ma proprio perché cibo, deve essere correttamente inserito nell’alimentazione quotidiana, per non creare squilibri qualitativi e quantitativi del fabbisogno nutrizionale del bambino.

Il momento migliore per far assaggiare il primo gelato al bambino è dopo l’anno di vita, anche se probabilmente lo ha già assaggiato durante la sua vita intrauterina, se la mamma lo ha mangiato.

Gelato artigianale, confezionato, vegano: quale scegliere?

Dipende dal gusto, dalla preferenza: c’è chi preferisce il gelato artigianale, chi ama quello industriale, igienicamente sicuro, ben confezionato e che si presenta sotto varie forme commerciali, c’è chi lo vuole esclusivamente vegano per scelta salutistica.

Senza nulla togliere ai gelati confezionati-industriali, quelli da preferire, sempre, sono i gelati artigianali e in particolare i gelati alla frutta, perché non contengono latte, a differenza di quelli alle creme, anche se oggi è facile trovare qualche gusto preparato con latte di riso o di soia.

Tipi di gelato:

-quelli alla frutta contengono succo e polpa di frutta, cui viene aggiunta acqua o latte e zucchero, a volte anche albume e grassi vegetali;

-il sorbetto alla frutta invece non prevede l’aggiunta di grassi, mentre il ghiacciolo prevede l’utilizzo di acqua e zucchero con l’aggiunta di sciroppi o succhi di frutta, di infusi di te e caffè, di bibite, per legge è ammessa la presenza di grassi e proteine del latte;

-nei gelati alle creme vi sono zucchero, latte, panna, yogurt e uova, e a questi ingredienti base ne vengono aggiunti altri per definirne il gusto: ad esempio il cioccolato, le nocciole, il pistacchio, frutta secca tritata, ecc.. Ne consegue che 100 grammi di gelato alla frutta, un po’ meno di un cono o coppetta artigianali piccoli, forniscono in media 160 Kcal, la stessa quantità di gelato al cioccolato ne fornisce circa 230 e alla panna circa 300-320 Kcal.

Dunque il gelato alla frutta è un ottimo spuntino, utile d’estate per sostituire cibi più grassi, come pizzette, panini con salumi, merendine farcite, ecc., il gelato alle creme potrebbe essere consumato come lo spuntino di un bambino che pratica una attività fisica intensa.

Gustare un gelato vuol dire, dal punto di vista energetico e nutritivo, fare uno spuntino ottimale senza appesantire il fisico e la digestione, ma fornendo la giusta dose di energia.

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Tra le attività consigliate, la scherma sta diventando sempre più degna di attenzione da parte dei genitori per i propri figli. Perché?

Quando si sceglie lo sport per i propri figli, si guarda prevalentemente allo sviluppo fisico e si tendono magari a prediligere sport simmetrici (come il nuoto, la corsa); non considerando l’aspetto mentale.

Nella scherma l’aspetto mentale è molto sviluppato.

La scherma è uno sport che sviluppa la concentrazione e la destrezza, indicato anche per i bambini con disturbi dell’attenzione.

L’etimologia della parola ‘scherma’ (che significa proteggere, coprire) rappresenta lo spirito che caratterizza quest’arte: utilizzare la propria arma come difesa fra sé e l’avversario.

Che cos’è la scherma?

Arte da combattimento praticata fin dai tempi antichi, oggi la scherma è anche una disciplina olimpica molto apprezzata per l’eleganza e i traguardi raggiunti.

Innegabilmente è uno sport sano che richiede forza d’animo e capacità di gestire le emozioni, un aiuto concreto nella ricerca di quell’equilibrio interiore. Il combattimento, infatti, è una felice combinazione di strategia, agilità, coordinamento e resistenza.

L’esercizio aiuta a potenziare i punti di forza e supportare le debolezze portando ciascun atleta a risultati visibili e gratificanti. Sviluppare l’autocontrollo è la regola base della scherma: imparando a dominare corpo e mente si rafforza l’equilibrio psicologico dei bambini aiutandoli nella crescita emotiva più di tanti altri sport.

La scherma si pratica in pedana con una delle tre armi che caratterizzano le specialità dello sport: il fioretto, la spada e la sciabola. La spada e il fioretto sono armi di punta, la sciabola è un’arma di punta, taglio e controtaglio. Nella disciplina del fioretto e della sciabola il punto è assegnato al combattente che attacca e tocca l’avversario, nella disciplina della spada ottiene il punto l’atleta che tocca per primo. Il bersaglio valido nella spada è tutto il corpo, nel fioretto è invece il tronco, nella sciabola è il corpo dalla cintura in su, braccia e testa comprese.

I due schermitori si fronteggiano guidati da un arbitro con lo scopo di fare punti colpendo l’avversario sia di punta che di taglio con una ‘stoccata’.

Le armi degli atleti sono collegate ad apparecchi elettronici che (insieme all’arbitro) verificano la stoccata vincente. Ogni attacco inizia con un saluto nel segno del rispetto per l’avversario, per l’arbitro e per il pubblico, si conclude con un’amichevole stretta di mano: la scherma incoraggia la capacità di vincere o perdere con disinvoltura riconoscendo uguale dignità a entrambi i combattenti.

A che età iniziare la scherma?

Il bambino intorno ai 6 anni d’età in genere inizia con il fioretto, l’arma più leggera, sarà il maestro che, guidandolo con le tecniche di base, saprà indirizzarlo verso l’arma più adatta a lui.

Non è necessario possedere particolari caratteristiche fisiche, la scherma sviluppa doti di agilità e scioltezza di movimenti, va bene per tutti e può essere praticata per tutta la vita. Sono il carattere e il temperamento ad orientare il giovane atleta verso l’una o l’altra disciplina, una maggiore introversione e un atteggiamento schivo e cerebrale, ben inquadrato può diventare un punto di forza come l’intraprendenza e la capacità di prevenire le mosse dell’avversario.

Victoria Village, nei suoi centri estivi, organizza lezioni di Scherma. Nei nostri corsi per Bambini, gli allievi possono imparare la scherma dei nobili cavalieri e dei valorosi moschettieri!

Per maggiori info, contattaci.

L’arte svolge un ruolo importante nello sviluppo e nella crescita dei bambini, va, dunque, stimolata la curiosità e la creatività, in modo da gettare le basi affinché sin da piccoli si apprezzi la bellezza dell’arte e le emozioni che è in grado di suscitare.

Ma come possiamo far amare l’arte ai bambini sin da piccoli?

Imparare a creare e ad apprezzare l’arte è fondamentale per lo sviluppo delle nuove generazioni, soprattutto in un contesto sociale in cui si vive molto di fretta e l’universo emotivo è spesso delegato ai social.

Offrire ai bambini uno spazio personale per creare, nonché sensibilizzarli all’educazione artistica, vuol dire non solo creare il presupposto affinché sappiano guardare il mondo con occhio critico e consapevole, ma anche donare loro un luogo intimo, segreto e libero all’interno del quale poter manifestare sentimenti ed emozioni senza filtri.

Per permettere ai bambini di amare l’arta è importante coinvolgerli nelle arti visive, sia lasciando che creino sia portandoli al museo o alle mostre per stimolare la loro educazione artistica.

Capacità motorie: saper tenere un pennello o un pennarello è un’abilità che si affina con la pratica e già a quattro anni i bambini dovrebbero saper disegnare un cerchio con sicurezza e usare le forbici per tracciare una linea. Spesso diamo per scontato che i bambini sappiano disegnare o lo faranno quando andranno a scuola, in realtà mettere in mano colori e pennelli sin dalla tenera età allena le loro capacità di coordinamento;

Stimolare la curiosità: i genitori dei bimbi piccoli possono disegnare degli oggetti, stimolando la curiosità, per poi pronunciare il nome di ogni oggetto; disegnare, invece, per i bambini più grandi vuol dire dare voce e colore a sentimenti che difficilmente si riesce ad esprimere con le parole.

Educazione visiva: i bambini di oggi sanno come usare tablet e smartphone, il che dimostra che acquisiscono informazioni visive ben prima di poter leggere. Lavorare l’argilla, infilare perline in un filo, incollare piccoli oggetti su tela o carta, creare e dipingere sono attività molto importanti per aiutare i bambini a conoscere il mondo e riuscire ad interpretare, criticare ed anche utilizzare le immagini visive.

Consapevolezza culturale: portare i bambini in visita ad un museo, far vedere loro un’opera d’arte significa dare loro le basi per la costruzione di una coscienza critica e culturale. In questo modo avranno gli strumenti per poter interpretare il mondo che li circonda e distinguere i messaggi contraddittori o negativi.

Sviluppo delle capacità critica: quando i bambini vengono incoraggiati ad esprimersi e ad assumersi dei rischi nella fase di creazione artistica sviluppano una certa capacità critica e di innovazione che sarà molto importante nella vita adulta.

Victoria Village organizza corsi di arte contemporanea con l’artista Marco Biscardi.

Durante il corso, verranno trattate in modo interattivo le più importanti correnti artistiche del ‘900, ripercorrendo le opere di alcuni dei maggiori artisti – dai surrealisti Salvador Dalì e Joan Miró così all’eccentrico Cai Guo-Qiang con la sua polvere da sparo, Mondrian e le linee geometriche fino alla giapponese Kusama, l’arte minimalista del cubano Torres con accento sul lato consumistico della società in cui tutto è destinato a consumarsi (e lentamente a morire); non mancherà il protagonista della pittura del XX secolo, Picasso – assieme al Georges Braques l’inventore del cubismo; l’appassionato di pop art Roy Lichtenstein ma anche Bansky – lo street artist che ha conquistato il mondo.

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Giocare all’ aria aperta è molto importante per i bambini, per la loro fantasia e il senso di responsabilità: ecco perché

Oggi i bambini trascorrono troppo tempo in ambienti chiusi e troppo poco all’aria aperta, complici gli stimoli che ricevono in casa, tra la Tv, i tablet, i pc, ed anche i vari giocattoli di cui hanno pieni i contenitori nelle camere.

Ma ciò di cui mente e corpo di un bambino ha realmente bisogno è di respirare aria vera. Stare all’aperto almeno un’ora al giorno, significa andare a stimolare tutti i sensi del piccolo. Ciò vuol dire che, giocando fuori casa, si pongono delle resistenti basi al proprio sviluppo psicofisico, come sociale.

Stare all’aria aperta è fondamentale per migliorare lo sviluppo cognitivo-percettivo-emotivo, infatti il bambino impara ad adattarsi all’ambiente.

Scopriamo nel dettaglio perché è così importante stare all’aria aperta:

Il tempo trascorso all’aria aperta migliora il sistema immunitario

Il tempo trascorso all’aria aperta migliora e rafforza sensibilmente il sistema immunitario dei più piccoli. Un sistema immunitario più forte vuol dire meno malanni di stagione, meno febbre e, in generale, un migliore benessere per la salute dei bambini. Gli agenti infettivi, infatti, circolano di più, e più favorevolmente, negli ambienti chiusi. Germi, virus e batteri si trasmettono infatti da una persona all’altra e più l’ambiente è chiuso e saturo e più rimangono nell’aria aumentando le possibilità di infezione.

Stare all’ aria aperta aiuta i bambini a sviluppare il rispetto per gli altri

Passare del tempo all’aria aperta è indispensabile per sviluppare rispetto ed empatia verso l’ambiente che li ospita. Inoltre, quando si tratta di spazi comuni, il bambino impara a condividere e a rispettare gli altri bambini e spazi.

Giocare all’aria aperta stimola la creatività

Lo stimolo creativo è enormemente maggiore rispetto a quello che i bambini possono trovare in casa. Non avendo giochi a disposizione, il bambino è stimolato ad inventare nuovi giochi con quello che trova in maniera casuale. Inoltre, anche la vista dei più piccoli trae enormi benefici nel passare del tempo all’aria aperta. La luce intensa attiva la dopamina, un neurotrasmettitore rilasciato nella retina, che rallenta la crescita in lunghezza del bulbo oculare.

I giochi all’aria aperta sono più divertenti

Il gioco all’aria aperta, con le infinite possibilità che regala, è molto più divertente rispetto a quello in casa. Non ci sono schermi sui quali guardare, tasti da pigiare, porte che si chiudono e mobili che ingombrano, stare all’aperto vuol dire avere molte più possibilità per divertirsi e scoprire giochi nuovi.

Giocare all’aria aperta rende liberi

Non ci sono regole: quando si gioca all’aria aperta, i bambini possono solo scoprire, esplorare e conoscere il mondo a modo loro e alle loro condizioni, senza direttive prestabilite ma con regole elaborate al momento dai bambini stessi con un indubbio vantaggio sugli stimoli che il cervello riceve.

Victoria Village organizza avventure e incontri bimensili nel bosco per lasciar vivere ai bambini un’esperienza unica, avvicinandoli alla natura e mettendo alla prova le loro capacità.

Il bambino che viene portato nel bosco ha l’occasione di vivere un’avventura unica e, allo stesso tempo, educativa; sentirà il bosco e la natura come un ambiente che gli appartiene, ma allo stesso tempo come un luogo di tutti: ecco perché bisogna insegnargli a non strappare foglie o rompere i rami degli alberi trasmettendogli il concetto di rispetto per la natura.

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