La storia di Carnevale ed Arlecchino

Il Carnevale è una delle feste più attese dai più piccolini: colori, maschere, coriandoli, stelle filanti e scherzi sono gli ingredienti di questa pazza festa. Ma se i vostri bambini vi chiedono cos’è, sapete cosa rispondere?

Scopriamolo insieme!

Si narra che nacque come festa dell’abbondanza in vista del periodo di austerità dettato dalla successiva Quaresima. È una festa che ha origini molto antiche, la ricorrenza infatti trae le proprie origini dai Saturnali della Roma antica o dalle feste dionisiache del periodo classico greco.

Durante queste festività era lecito lasciarsi andare, liberarsi da obblighi e impegni, per dedicarsi allo scherzo e al gioco. Inoltre mascherarsi rendeva irriconoscibili il ricco e il povero, e scomparivano così le differenze sociali. Una volta terminate le feste, il rigore e l’ordine tornavano a dettare legge nella società.

Col passare del tempo e dei secoli, il Carnevale ha acquisito una connotazione di festa unicamente gioiosa, ricca di colori e dolci, durante la quale, per tradizione si fanno scherzi e burle. Carnevale è una festa che intriga ed appassiona molto i bambini, che si travestono, si truccano e possono lanciare coriandoli e stelle filanti, trasgredendo, così, alle regole quotidiane del non sporcare per terra e non gettare gli oggetti al suolo.

Ci sono diverse favole molto carine da raccontare ai bambini, per spiegar loro il significato del Carnevale.

Una fra queste è quella di Arlecchino e il suo vestito dell’amicizia

Arlecchino era un bimbo di Bergamo, che viveva in una povera casa con la sua povera mamma. Non avevano soldi per comprare giocattoli, begli abiti o cose superflue. Arlecchino, però, era un bravo bambino. A scuola aiutava sempre i compagni, se erano in difficoltà, prestava volentieri le sue matite ed i suoi pennarelli, anche se ne aveva pochi, e sorrideva a tutti, giocava con tutti, parlava con tutti. Era un bambino proprio simpatico e gentile Arlecchino. Arrivò il periodo di Carnevale e tutti i suoi compagni si confrontavano tra loro per decidere quale maschera scegliere, come vestirsi e quali dolci farsi cucinare dalle proprie mamme. Colombina, una bella bambina di Venezia, chiese ad Arlecchino da cosa si sarebbe travestito per la grande festa organizzata in paese. Lui, che sapeva di non poter chiedere troppo alla sua mamma, rispose che non avrebbe avuto nessun vestito di Carnevale e che sarebbe andato alla festa ed avrebbe guardato. A questo punto, siccome Arlecchino era molto benvoluto per la sua simpatia e la sua cordialità, tutti i suoi compagni iniziarono a confabulare e misero a punto un piano. Ogni bambino si fece dare, dalla propria mamma, un pezzo di stoffa avanzato dal proprio vestito di Carnevale e, con l’aiuto della maestra, cucirono una bellissima tuta multicolore da donare ad Arlecchino. Così anche lui avrebbe avuto un costume bellissimo e perfetto e avrebbe potuto partecipare attivamente alla festa, divertendosi insieme a tutti loro. Tutt’oggi, il vestito di Arlecchino è visto come simbolo di amicizia e solidarietà.

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