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È importante raccontare ai bambini la nostra democrazia, attraverso la storia della Festa della Repubblica e della Costituzione

Ci avviciniamo ad una data importante per la nostra storia, quel 2 giugno, giorno in cui festeggiamo la Repubblica e l’inizio di un grande cambiamento dopo la guerra. Ogni anno i bambini si chiedono come mai il 2 GIUGNO è un giorno di festa: ecco attività e filastrocche per spiegare la Festa della Repubblica!

La storia

Era il 1945 quando, finita la Seconda Guerra Mondiale, i partigiani insieme alle truppe alleate, riuscirono a sconfiggere e mandare via le truppe di Hitler e Mussolini.

L’Italia fino a quel momento era stata una Monarchia.

La Monarchia è una forma di governo in cui una nazione ha a capo un re. Quando il re muore, prende il suo posto uno dei suoi figli.  In Italia il re era Vittorio Emanuele III di Savoia, che faceva parte appunto della dinastia dei Savoia. Vittorio Emanuele III però non solo prima si era alleato con Mussolini, ma poi, nel momento della disfatta di quest’ultimo, era scappato lasciando gli italiani soli. Molti italiani erano delusi e insoddisfatti da questa forma di governo.

Il 2 Giugno del 1946 così venne istituito un referendum popolare in cui si chiese agli Italiani se preferivano avere una Monarchia o una Repubblica.

Un referendum è uno strumento attraverso il quale i cittadini possono esprimere il loro parere su questioni molto importanti: si va così alle urne per votare, esprimendo le proprie preferenze su quella questione.

Nello stesso momento gli italiani furono chiamati a scegliere tra Monarchia e Repubblica, l’Assemblea Costituente, cioè i rappresentanti del popolo, furono incaricati di scrivere, discutere e approvare una nuova Costituzione, cioè un testo che elencasse i diritti e i doveri dei cittadini.

Le attività

Naturalmente il “cuore” dei festeggiamenti è a Roma, la nostra capitale, dove le più alte cariche dello Stato partecipano ad un fitto cerimoniale. Si comincia già al mattino, con l’alzabandiera solenne all’Altare della Patria e e la deposizione di una corona d’alloro da parte del Presidente della Repubblica al Milite Ignoto, il monumento dedicato simbolicamente a tutti i soldati caduto in guerra e di cui non è mai stato possibile scoprire l’identità. All’evento partecipano le massime cariche dello Stato e dopo l’esecuzione dell’Inno di Mameli (il cui vero nome in realtà è “Canto degli Italiani”) è tradizione che si tenga l’esibizione delle Frecce Tricolori.

A questo punto Presidente della Repubblica, scortato dai Corazzieri, prima si reca in via di San Gregorio per passare in rassegna i reparti schierati dell’esercito e quindi giunge ai Fori Imperiali per assistere alla parata militare. Nel pomeriggio, infine, i giardini del palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, vengono aperti al pubblico e si tiene un grande concerto con le orchestre e le bande dell’Esercito, della Marina e dei vari corpi di polizia.

Le Filastrocche

Anche una filastrocca può essere un bel modo per celebrare a dovere la nostra bella Repubblica.

La bandiera di Graziella Ajmone

Quando la vedi così bella,

saluta la tua bandiera!

È tessuta di sangue e di sole,

di lacrime e di primavera.

Baciala, bambino mio,

come baciassi la mamma:

in essa c’è tutta la terra

che t’ha donato Iddio.

Italia di Renzo Pezzani

Ricca o povera, Italia,

sei la patria mia.

Sei così bella che somigli alla mia mamma.

Ti vedo nelle città dove si lavora.

Ti vedo negli occhi della gente.

Ti vedo nei colori della bandiera.

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